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Tribunale di Roma sentenza n. 9387/2024

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TRIBUNALE ORDINARIO di ROMA SEZIONE DIRITTI DELLA PERSONA E IMMIGRAZIONE CIVILE

In composizione monocratica, nella persona del Giudice dott.ssa Roberta Nocella ha pronunciato la seguente

SENTENZA
nella causa civile di primo grado iscritta al n. 9780 del ruolo generale degli affari contenziosi civili dell’anno 2021 vertente:

TRA

ANTONIO ESPOSITO (C.F. GRCNTN60D02H501U) e CLAUDIO D’ISA (C.F. DSICLD49D28F839R), entrambi rappresentati e difesi, anche disgiuntamente, dagli avvocati Antonio Grieco e Rachele Vacca de Dominicis, con elezione di domicilio presso lo studio del primo sito in Roma, Roma al Viale Liegi n. 28, giusta procura in atti                                                                            - attori-

E

EDITORIALE LIBERO SRL (C.F. e P.I. 06823221004), in persona del suo legale rappresentante pro tempore, con sede legale in Milano viale Majno n. 42, e PIETRO SENALDI (C.F. SNLPTR69P22F205C), nato a Milano il 22.09.1969, rappresentati e difesi dall’avv. Luca Lo Giudice in forza di procure alle liti poste in calce alla comparsa di costituzione, ed elettivamente domiciliati presso il suo studio in Milano, Corso Vittorio Emanuele II, n. 30, come da procura in atti

- convenuti -

P.Q.M.

Il Tribunale, definitivamente pronunciando, ogni altra domanda, istanza ed eccezione rigettata, così dispone:

accertata la natura diffamatoria, nei limiti indicati in motivazione, dei seguenti articoli: 1)“Antonio Esposito il giudice che condannò Berlusconi accusato dal collega: pressato dall’alto, il figlio era stato beccato con la droga” pubblicato sull’edizione online del quotidiano Libero, in data 30.6.2020, senza firma (doc. 14 fasc. att.); 2) “Veronica Gentili e Silvio Berlusconi: ha goduto per la condanna del Cav, ora chieda scusa” pubblicato sull’edizione online del quotidiano, il 30.6.2020, a firma di Azzurra Barbuto (doc. 15 fasc. att.); 3) “LA GIUSTIZIA SI VERGOGNI. Condannò Silvio senza alcun motivo-Esce la verità su di un episodio di vigliaccheria” pubblicato sul quotidiano Libero, in data 1.7.2020, a firma di Fausto Carioti (doc. 17 fasc. att.); 4) “Sempre più difficile non diffidare della magistratura” pubblicato sul quotidiano Libero, in data 1.7.2020, a firma di Vittorio Feltri (doc. 18); 5) “ECCO LA SENTENZA CHE ASSOLVE SILVIO” pubblicato sul quotidiano Libero, in data 2.7.2020, a firma di Pietro Senaldi (doc. 19); 6) “La verità fa male alla stampa” pubblicato sul quotidiano Libero, in data 2.7.2020, a firma di Vittorio Feltri (doc. 20 fasc. att.); 7) “Altri due verdetti dicono che l’ex premier è innocente” pubblicato sul quotidiano Libero, in data 2.7.2020, a firma di Fabrizio Cicchitto (doc. 21 fasc. att.); 8) Anch’io ma il Cav lo merita” pubblicato sul quotidiano Libero, in data 3.7.2020, a firma di Feltri (doc. 22); 9) “L’antico vizio italico: la giustizia come arma” pubblicato sul quotidiano Libero, in data 4.7.2020, a firma di Renato Farina (doc. 23); 10) “PRESCRIZIONE, LA GRANDE TRUFFA AL CAV” pubblicato a pag. 4 di “Libero” in data 26.7.2020, a firma di Cristiana Lodi (doc. 24 fasc. att.); 11) “IL GIUDICE ESPOSITO VUOLE  QUERELARCI.   QUESTO   IL   FAX   CHE   LO INCASTRA” pubblicato sull’edizione online del quotidiano, in data 1.8.2020, senza firma (doc. 26 fasc. att.); 12) “IL GIUDICE ESPOSITO VUOLE QUERELARCI. QUESTO IL FAX CHE DICE CHE ABBIAMO RAGIONE” pubblicato sul quotidiano Libero, in data 1.8.2020, a firma di Cristiana Lodi (doc. 27 fasc. att.), condanna in solido Pietro Senaldi quale direttore responsabile del quotidiano Libero e di “Liberoquotidiano.it”, ed Editoriale Libero s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, a versare a titolo risarcitorio del danno non patrimoniale subìto, in favore di Antonio Esposito, euro 30.000,00; accertata la natura diffamatoria dei seguenti articoli 1) “Sempre più difficile non diffidare della magistratura” pubblicato sul quotidiano Libero, in data 1.7.2020, a firma di Vittorio Feltri (doc. 18); 2) “La verità fa male alla stampa” pubblicato sul quotidiano Libero, in data 2.7.2020, a firma di Vittorio Feltri (doc. 20 fasc. att.); 3) “Altri due verdetti dicono che l’ex premier è innocente” pubblicato sul quotidiano Libero, in data 2.7.2020, a firma di Fabrizio Cicchitto (doc. 21 fasc. att.); 4) Anch’io ma il Cav lo merita” pubblicato sul quotidiano Libero, in data 3.7.2020, a firma di Feltri (doc. 22); 5) “L’antico vizio italico: la giustizia come arma” pubblicato sul quotidiano Libero, in data 4.7.2020, a firma di Renato Farina (doc. 23), condanna in solido Pietro Senaldi quale direttore responsabile del quotidiano Libero e di “Liberoquotidiano.it”, ed Editoriale Libero s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, a versare a titolo risarcitorio del danno non patrimoniale subìto, in favore di Claudio D’Isa euro 11.000,00. Su tutte le somme liquidate devono essere aggiunti gli interessi dalla data della sentenza al saldo effettivo;

condanna inoltre, ai sensi dell’art. 12 L. 8 febbraio 1948, n. 47, il convenuto Pietro Senaldi al pagamento, in favore di Antonio Esposito, dell’importo di € 6.000,00 ed in favore di Claudio D’Isa di euro 3.000,00, oltre interessi di legge sino al saldo effettivo;

condanna i convenuti in solido a provvedere all’inserimento, a loro spese, nelle pagine web in cui sono pubblicati gli articoli riconosciuti come diffamatori (segnatamente: 1)“Antonio Esposito il giudice che condannò Berlusconi accusato dal collega: pressato dall’alto, il figlio era stato beccato con la droga” pubblicato sull’edizione online del quotidiano Libero, in data 30.6.2020, senza firma; 2) “Veronica Gentili e Silvio Berlusconi: ha goduto per la condanna del Cav, ora chieda scusa” pubblicato sull’edizione online del quotidiano, il 30.6.2020, a firma di Azzurra Barbuto; 3) “IL GIUDICE ESPOSITO VUOLE QUERELARCI. QUESTO IL FAX CHE LO INCASTRA” pubblicato sull’edizione online del quotidiano, in data 1.8.2020, senza firma), di un link che richiami il dispositivo della presente sentenza;

condanna in solido Pietro Senaldi, quale direttore responsabile del quotidiano Libero e di “Liberoquotidiano.it”, ed Editoriale Libero s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, in persona del suo l.r.p.t., alla refusione delle spese di lite in favore degli attori, che si liquidano in complessivi euro 9.139,20 oltre rimborso spese generali, IVA e CPA come per legge;

condanna in solido Pietro Senaldi, quale direttore responsabile del quotidiano Libero e di “Liberoquotidiano.it”, ed Editoriale Libero s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, in persona del suo l.r.p.t., alla refusione in favore di Antonio Esposito delle spese di mediazione per un ammontare complessivo pari ad euro 146,40, su cui devono essere calcolati gli interessi al tasso legale da ottobre 2020 (data in cui la spesa è stata sostenuta) al saldo effettivo.

 Così deciso in Roma, li 18/05/2024                                                il Giudice dott.ssa Roberta Nocella

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