Prof. Romirowsky: Ue, Italia e Usa siano in prima linea contro odio e terrorismo
Intervista al Prof. Asaf Romirowsky: americano, storico e commentatore politico del Medio Oriente. È il direttore esecutivo di Scholars for Peace in the Middle East (SPME) e dell'Association for the Study of the Middle East and Africa (ASMEA).
Prof. Romirowsky, per iniziare, lei potrebbe parlarci della sua organizzazione, dei suoi obiettivi principali e del lavoro che svolge nell'attuale panorama geopolitico?
"Ricopro due funzioni dal punto di vista organizzativo. Scholars for Peace in the Middle East (SPME) è stato fondato per affrontare la diminuzione di erudizione e integrità accademica, e non solo in relazione al conflitto israelo-palestinese. Attraverso la nostra rete di oltre 45.000 docenti, cerchiamo di valutare onestamente gli sviluppi politici, culturali, economici e sociali in tutta la regione. Vogliamo superare l'attuale ossessione accademica per Israele e garantire un dibattito integro sul volto mutevole del Medio Oriente. Inoltre, faccio parte anche di ASMEA, un'associazione accademica che mira a creare equilibrio negli studi sul Medio Oriente e sull'Africa."
Quali sono gli obiettivi della sua visita in Italia e cosa spera di ottenere durante il suo soggiorno?
"Con l'ascesa dell'antisemitismo globale, il mio obiettivo in questo viaggio è condividere alcune intuizioni sull'ambiente politico e culturale americano. Vogliamo imparare dall'impatto che queste dinamiche stanno avendo in Europa, con l'obiettivo principale di trovare un terreno comune e modalità di collaborazione nella lotta a questi problemi critici."
Il coinvolgimento dell'UNRWA nel terrorismo è motivo di preoccupazione da anni. Perché lei pensa che ci siano voluti gli eventi del 7 ottobre per sensibilizzare il mondo a prestare attenzione?
"La scoperta di una server farm di Hamas sotto il quartier generale dell'UNRWA a Gaza è il culmine di mesi catastrofici per questa organizzazione. L'intelligence israeliana ha dimostrato che almeno una dozzina di dipendenti dell'UNRWA erano direttamente coinvolti nei massacri del 7 ottobre, mentre almeno 1.200 avevano legami con Hamas. Inoltre, oltre 3.000 dipendenti dell'UNRWA hanno pubblicamente sostenuto l'attacco. Questo mostra quanto sia radicata la corruzione e l'inganno all'interno dell'UNRWA fin dall'inizio."
Ventitré anni dopo l’11 settembre, come valuta lo stato attuale della guerra degli Stati Uniti al terrorismo e quali lezioni sono state apprese o trascurate?
"Ventitré anni dopo l'11 settembre, gli Stati Uniti non sono riusciti a dissuadere le milizie terroristiche sostenute da Teheran, che hanno attaccato le forze statunitensi più di 170 volte in Siria e Iraq. Biden ha sostenuto l'Ucraina e Israele, ma preferisce 'cessate il fuoco' e 'insediamenti negoziati'. Questo approccio non scoraggia né sconfigge i terroristi. Per questo, ristabilire la deterrenza contro i nemici è fondamentale."
Come prevede che si evolveranno le relazioni americane ed europee con Israele in seguito agli eventi del 7 ottobre? Quali sono le principali sfide e opportunità?
"Gli eventi del 7 ottobre hanno generato un'ondata di antisemitismo globale, con i campus universitari e il movimento BDS al centro di una fiorente ondata di odio contro Israele. Questi movimenti non cercano una soluzione a due stati, ma mirano a distruggere Israele. La sfida principale sarà contrastare queste ideologie mentre le opportunità risiederanno nella possibilità di rafforzare le alleanze contro il terrorismo e l'odio."
Quale impatto prevede che avranno le imminenti elezioni presidenziali americane sulla politica statunitense nei confronti di Israele e nella più ampia regione Mediorientale?
"A seconda di chi vincerà a novembre, il modo in cui gli Stati Uniti affronteranno queste minacce potrebbe cambiare drasticamente. A mio avviso, ristabilire la deterrenza contro i nemici è un obbligo per garantire la sicurezza in Medio Oriente e rafforzare la posizione degli Stati Uniti nel mondo."
Con un notevole aumento dell’antisemitismo globale, in particolare in Europa, pensa che il mondo stia iniziando a riconoscere le pericolose conseguenze di questa tendenza? Cos’altro è necessario fare?
"L'orribile attacco del 7 ottobre contro Israele ha provocato un'ondata di antisemitismo globale senza precedenti. Il movimento BDS e la narrativa che giustifica la violenza contro Israele, sostenendo che si tratti di 'resistenza', si sono diffusi dai campus universitari fino alle strade, mettendo Israele e gli ebrei di tutto il mondo in pericolo. È urgente trovare soluzioni concrete per contrastare questa ondata di odio."
Che ruolo vede per Israele nelle mutevoli dinamiche delle alleanze mediorientali, in particolare con gli sforzi di normalizzazione che coinvolgono i paesi arabi? In che modo gli eventi recenti potrebbero influenzare questi sviluppi?
"Israele si trova in una posizione delicata, circondato da alleati e nemici. La normalizzazione con i paesi arabi è un passo positivo, ma la minaccia rappresentata da movimenti estremisti come Hamas continua a ostacolare questi sforzi. Israele deve rafforzare le sue alleanze per garantire la sicurezza e la stabilità nella regione."
Considerato il conflitto in corso e la sua complessa storia, quali ritiene siano le strategie più efficaci per contrastare le ideologie estremiste e promuovere la stabilità a lungo termine nella regione?
"La sfida più grande è combattere i pregiudizi anti-israeliani e anti-americani, diffusi da accademici che sostengono ideologie di resistenza violenta. Per promuovere la stabilità a lungo termine, è necessario non solo sconfiggere militarmente i gruppi terroristici, ma anche combattere le loro narrazioni e ideologie estremiste, che si sono radicate profondamente in molte aree della società globale."