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Odio antisemita, Ciriani: il governo monitora i casi, intensifica la sicurezza

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Si accende un faro sulle inquietanti liste di proscrizione che il nuovo Pci aggiorna regolarmente con nomi e cognomi di esponenti politici, imprenditori e giornalisti accusati di essere “agenti sionisti”. Le cui facce – da quella della senatrice Liliana Segre a quella del ministro Guido Corsetto – sono poi finite sui cartelli choc portati in piazza a Milano dai manifestanti pro-Palestina lo scorso sabato. 


Interrogato sul punto dai deputati di Fratelli d’Italia, Sara Kelany e Francesco Filini, il per ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha oggi spiegato che è in corso “la valutazione di eventuali profili di rischio a carico dei soggetti e dei titolari delle aziende interessate”. E che la polizia di Stato ha informato l’autorità giudiziaria e sensibilizzato le questure, al fine di “acquisire ogni elemento utile allo scopo di impedire azioni improntate alla illegalità” con particolare riguardo alle personalità inserite nelle ormai famigerate liste del nuovo Pci.

 
La vicenda, insomma, è fortemente attenzionata anche alla luce dell’escalation di episodi di antisemitismo che stanno interessando l’Italia: 456 le segnalazioni complessive dal 7 ottobre 2024 ad oggi, è il dato aggiornato fornito da Ciriani in aula. Soddisfatti i due deputati Fdi della risposta ricevuta. Nella sua replica conclusiva l’onorevole Filini ha esortato “la sinistra a dire parole chiare contro queste follie” perché quello a cui stiamo assistendo “è un vero e proprio salto di qualità da parte dell’antisemitismo di matrice comunista”.

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