Sanità, un caso eclatante emerge dalla Puglia. A denunciarlo sono Luciano Quarta, segretario generale della Funzione Pubblica CGIL di Brindisi, e Francesco Pollasto, coordinatore del settore sanità del sindacato, in una nota che evidenzia, ancora una volta, la mancata attivazione del servizio di Radiologia Interventistica presso l’ospedale Perrino di Brindisi. I sindacalisti raccontano di una paziente giunta in condizioni critiche al Pronto Soccorso del Perrino, affetta da una patologia “tempo-dipendente” che richiedeva un trasferimento urgente in un altro ospedale per un intervento salvavita. Una procedura che sarebbe stata possibile a Brindisi, se solo il servizio di Radiologia Interventistica fosse stato operativo.
Invece, con una sola ambulanza disponibile e cinque ferme nel piazzale del Pronto Soccorso, la paziente ha dovuto attendere a lungo prima di essere trasferita. Alla fine, è stata trasportata con un’ambulanza privata all’ospedale Vito Fazzi di Lecce.
Nella nota, il sindacato definisce la Radiologia Interventistica, più volte annunciata come “riattivata”, una “promessa non mantenuta” e parla di una “gravissima responsabilità sanitaria”, che obbliga i pazienti a rischiosi trasferimenti verso altre strutture pugliesi. Eppure, a fine 2024, l’assessore regionale Fabiano Amati e i consiglieri Maurizio Bruno e Alessandro Leoci avevano celebrato: “Finalmente ce l’abbiamo fatta, superando un ritardo inaccettabile. La ASL di Brindisi riceverà oggi l’autorizzazione per istituire l’unità operativa complessa di Radiologia Interventistica al Perrino, rendendo più attrattivo il concorso in corso e salvando vite grazie al più avanzato angiografo in Puglia”. Oggi, l’ennesimo episodio denuncia ritardi e una situazione insostenibile.