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Innovazione e ricerca. Il piano di Dellorto per la sostenibilità

di Chiara Pisanidomenica 5 ottobre 2025
Innovazione e ricerca. Il piano di Dellorto per la sostenibilità

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4' di lettura

Affrontare con coerenza e visione le sfide ambientali, economiche e sociali: è questo l’approccio che guida Dell’Orto spa, realtà industriale a conduzione familiare attiva da oltre 90 anni nel settore della meccanica e dell’elettronica applicata alla mobilità. Per l’azienda, la sostenibilità non è un obiettivo da rincorrere, ma una direzione concreta per orientare ogni scelta presente. A partire dal 2021, ha definito un percorso strutturato che si basa su tre pilastri— ambiente, società e governance (ESG)— e che si traduce in dieci temi materiali, emersi attraverso un dialogo attivo con i propri stakeholder: innovazione del prodotto, ricerca e sviluppo e promozione della circolarità; riduzione delle emissioni di gas serra tramite lo sviluppo di una mobilità sostenibile; miglioramento dell’efficienza energetica, gestione attenta delle risorse naturali e delle emissioni; benessere dei dipendenti e sviluppo delle competenze; sostenibilità degli acquisti; cybersecurity; etica nella conduzione del business; tutela dei diritti umani e promozione della salute e sicurezza; impatto del cambiamento climatico sul business aziendale e rispetto delle normative obbligatorie e volontarie in materia di sostenibilità.

«Un impegno - spiega l’azienda- che si è consolidato negli anni grazie a investimenti mirati, collaborazioni strategiche e a un'identità aziendale profondamente legata al territorio e ai valori del Made in Italy». A Cabiate, nel cuore produttivo dell’azienda, questo approccio si traduce in iniziative tangibili. Nel 2025 è stato completato un impianto fotovoltaico da 1,35 MWp, realizzato da Plenitude (gruppo ENI) e composto da oltre 2300 pannelli solari, distribuiti su una superficie di oltre 6000 metri quadrati. Non si tratta solo di una scelta ambientale, ma anche di un atto di autonomia energetica e di responsabilità nei confronti del territorio. Secondo le stime, l’impianto consentirà di abbattere oltre 600 tonnellate di CO2 ogni anno. L’attenzione all’efficienza riguarda però l’intero ciclo produttivo.

Dell’Orto monitora il proprio consumo energetico in TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) e nel 2024 ha già segnato un calo del 10,7% rispetto all’anno precedente. Il traguardo per il 2025 è una nuova riduzione del 10%. Oggi, il 91% dell’elettricità impiegata proviene da fonti rinnovabili. Anche sul fronte idrico si registra una gestione più consapevole: nel 2024 il consumo d’acqua è diminuito dello 0,4%, un miglioramento modesto ma che segnala una direzione chiara.
L’altro grande fronte è quello dei rifiuti. Il 90% di quelli prodotti viene affidato ad aziende specializzate per il recupero e la trasformazione, mentre continua il processo di riduzione degli scarti industriali e l’eliminazione progressiva della plastica monouso nel packaging. È un lavoro di cesello che coinvolge anche la filiera: Dell’Orto ha adottato una politica di acquisti responsabili, premiando fornitori che condividono la stessa visione, integrando così i principi ESG anche nel sistema di approvvigionamento. Tutto questo non avrebbe senso se non fosse accompagnato da un’attenzione reale per le persone. Dei 346 dipendenti attivi nello stabilimento brianzolo, oltre un terzo sono donne — un dato sorprendente per un’azienda metalmeccanica — e quasi il 16% ha meno di 30 anni. L’investimento nella formazione, nell’inclusione generazionale e nell’equilibrio tra lavoro e vita privata non è un orpello, ma una componente chiave della strategia aziendale. Si lavora con docenti interni, corsi linguistici, tecnici, piattaforme e-learning. Si investe sul capitale umano non solo perché “fa bene”, ma perché è l’unico modo per restare competitivi in un settore in profonda trasformazione. Non stupisce quindi che l’azienda abbia ottenuto riconoscimenti anche sul piano delle performance ESG.

Nel 2025, Dell’Orto ha raggiunto un punteggio di 65/100 nella valutazione di EcoVadis, piazzandosi nel 77° percentile del proprio settore e ottenendo la medaglia di bronzo, assegnata al 35% delle migliori aziende valutate. Nella valutazione NQC, invece, ha totalizzato 81/100, un risultato che la posiziona sopra la media delle aziende italiane simili per dimensione e comparto. Si tratta di segnali incoraggianti, ma anche di benchmark che impongono costanza nel miglioramento. L’attenzione al presente però non ha fatto perdere di vista il futuro. Nel frattempo, la sostenibilità si è affermata anche come chiave per le scelte industriali. Nel maggio 2025, l’azienda ha acquisito il 53% di Arca Tecnologie, realtà emiliana specializzata in elettronica di potenza, inverter e sistemi di controllo per la mobilità elettrica. Un’operazione che rafforza la divisione avviata nel 2019 e che oggi, con la denominazione 4electric, lavora allo sviluppo di motori elettrici, inverter e batterie per veicoli leggeri e applicazioni industriali. Non è solo un ampliamento del portafoglio tecnologico: è una tappa coerente nel percorso che porta Dell’Orto a consolidare le proprie competenze in ambito HW e SW, portandole allo stesso livello di quelle meccatroniche e meccaniche che da sempre caratterizzano il marchio brianzolo. L’integrazione di Arca Tecnologie, oltre ad aumentare la capacità di R&D, apre all’azienda nuovi spazi di manovra in un mercato che si muove sempre più verso soluzioni a basso impatto ambientale. Una mossa industriale, certo, ma anche culturale. Il tema della transizione ecologica non è una retorica da convegno, ma una traiettoria industriale ben tracciata. Dell’Orto partecipa attivamente alla trasformazione del settore automotive in chiave sostenibile, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e del piano Fit-for-55. Elettrificazione, abbattimento delle emissioni, miglioramento dell’efficienza energetica, attenzione al ciclo di vita del prodotto, sicurezza e adeguamento normativo: sono queste le direttrici che orientano la progettazione e lo sviluppo, anche dei nuovi componenti.
In parallelo, cresce anche l’attenzione agli aspetti immateriali. La cybersecurity, ad esempio, è entrata a pieno titolo tra le priorità strategiche.

Dell’Orto ha ottenuto la certificazione ISO/IEC 27001 nel novembre 2023, seguita da quella TISAX nel dicembre 2024: due standard riconosciuti a livello internazionale per la sicurezza delle informazioni. Ma qui il tema non è solo tecnico: proteggere dati, sistemi e prodotti significa tutelare stakeholder interni ed esterni, clienti e partner, garantendo continuità operativa e affidabilità. La sicurezza informatica, in quest’ottica, diventa parte integrante della responsabilità d’impresa. Non a caso, l’azienda ha aggiornato il proprio Codice Etico e il Modello Organizzativo 231, con l’obiettivo di rafforzare il livello di trasparenza e integrità nella governance.