“Starship è la differenza tra essere una civiltà multiplanetaria o rimanere limitati a un solo pianeta”. Con queste parole, Elon Musk celebra il raggiungimento del 500° lancio effettuato con razzi riutilizzabili, risultato ottenuto con il volo del satellite Sentinel-6B nella notte del 17 novembre, concluso con l’atterraggio del Falcon 9 alla base LZ-4. Per Musk, la riutilizzabilità dei vettori rappresenta un passaggio essenziale per ridurre drasticamente i costi di accesso allo spazio, accelerare l’espansione di infrastrutture come Starlink e sostenere un nuovo modello di esplorazione. Dal primo riutilizzo nel 2017, questa tecnologia consente oggi risparmi fino all’80% rispetto ai lanci tradizionali.
I 500 lanci realizzati finora hanno permesso di trasportare in orbita esperimenti scientifici dedicati allo studio di malattie cardiache, dermatologiche, ossee e oncologiche, oltre a nuove tecnologie successivamente applicate sulla Terra. I razzi riutilizzabili hanno reso possibile anche la messa in orbita di satelliti per l’osservazione terrestre, sistemi meteorologici e infrastrutture globali per la connettività. Diverse missioni con equipaggio hanno inoltre coinvolto astronauti internazionali. Guardando al futuro, Elon Musk sottolinea la sfida ingegneristica ancora aperta: “Realizzare un razzo orbitale completamente riutilizzabile è una delle sfide più difficili di tutti i tempi. Se ci riusciamo, la coscienza e la vita come la conosciamo potranno estendersi ai pianeti e alle stelle”.
Molte delle idee sostenute da Musk, inizialmente considerate visionarie, sono oggi realtà operative: tra queste, proprio la riutilizzabilità dei razzi. Il traguardo del 500° lancio conferma la direzione indicata da Musk verso uno spazio più accessibile e verso un futuro in cui l’umanità possa realmente aspirare a diventare multiplanetaria.




