Non servivano fiaccole o cerimonie solenni: per respirare aria di Olimpiade, a Milano è bastato affacciarsi alla Rinascente di Piazza Duomo. Qui la Fondazione Milano Cortina 2026 ha presentato le Victory Ceremony Uniforms, gli abiti che saranno indossati da chi consegnerà le medaglie agli atleti durante i prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali. Un anticipo elegante e simbolico di ciò che vedremo sul podio, uno dei momenti più intensi e riconoscibili dell’intero evento: il momento in cui tutto converge, la fatica, la storia e l’emozione. E anche la forma conta.
L’iniziativa, battezzata “A Window to the Winter Games”, non è stata una semplice anteprima estetica. Ha trasformato il cuore di Milano in un piccolo “preview center” delle atmosfere che si vivranno tra poco più di un anno. Le uniformi, volutamente senza marchio, nascono per lasciare la scena solo agli atleti e ai loro risultati. Niente loghi, niente rumore visivo: un gesto quasi controcorrente in un mondo dove tutto è brand. Qui l’iconografia resta al servizio della medaglia e di chi se la conquista.
Per arrivare al modello finale, la Fondazione Milano Cortina 2026 ha lanciato un contest aperto a tre scuole di moda e design: IUAV Venezia, Istituto Marangoni e Accademia di Brera. Un triangolo creativo che ha prodotto proposte di altissimo livello. La scelta è caduta su Brera, premiata per la capacità di interpretare lo “Spirito Italiano”, vibrante, dinamico, contemporaneo, che i Giochi vogliono portare nel mondo.
Nel progetto, inserito nell’Olimpiade Culturale, c’è molto più di un esercizio di stile: c’è il tentativo di mettere al centro i talenti delle nuove generazioni. Gli studenti dell’Accademia hanno lavorato mescolando visione, originalità e radici italiane, con la naturale freschezza di chi non ha ancora smesso di osare.
Le Victory Ceremony Uniforms diventano così un manifesto della creatività e della formazione italiane. Sono un modo per dire che l’Italia non porta solo impianti, piste di ghiaccio, logistica o cerimonie. Porta anche bellezza pensata, formata, costruita e i ragazzi di Brera diventano ambasciatori inconsapevoli di questa identità.
Se la creatività arriva dalle scuole, la cornice arriva da chi la moda la ospita e la racconta ogni giorno. La scelta della Rinascente non è casuale: è un luogo-simbolo, un ponte naturale tra tradizione e innovazione, capace di trasformare un’esposizione in un evento cittadino. La partnership porta lo spirito olimpico nel cuore commerciale e identitario di Milano, unendo l’anima dei Giochi a quella del Made in Italy.È un piccolo tassello, un gesto di avvicinamento, ma già fa intravedere l’eredità che Milano Cortina 2026 vuole lasciare: non solo gare ed emozioni sportive, ma anche la consapevolezza che l’Italia può raccontarsi al mondo con stile, misura e talento. Anche attraverso una divisa. Anche attraverso una vetrina affacciata sul Duomo.




