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Giustizia, Goffredo Bettini del Pd firma i referendum di Lega e radicali: che schiaffo a Enrico Letta

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Alla fine arriverà martedì l'annunciata firma di Goffredo Bettini ad alcuni dei referendum sulla giustizia promossi da Lega e Partito radicale, con il sostegno (più o meno pieno) di Forza Italia, Italia Viva e Fratelli d'Italia. Bettini, gran consigliere dell'ex segretario del Pd Nicola Zingaretti e considerato uno dei padri nobili del governo Conte due e dell'alleanza giallorossa, ha scritto ieri una lettera al Foglio nella quale ha motivato la sua scelta. «Come spinta al dibattito e all'azione concreta ho annunciato da tempo che e avrei firmato alcuni dei referendum proposti dai radicali. Lo farò martedì mattina recandomi proprio nella sede del partito radicale».

 

 

Bettini ha precisato quali referendum sosterrà e perché: «Sicuramente firmerò il referendum che riguarda la custodia cautelare. Riferendomi anche al lavoro prezioso che nel passato il ministro Orlando ha svolto su questo tema. Così come mi pare sensata l'abrogazione della legge Severino in materia di candidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo, ben prima di un accertamento definitivo di responsabilità. Infine, seppure è un tema aperto e controverso, ritengo che la separazione delle carriere nella magistratura garantisca una maggiore terzietà del giudice, nel corso del processo, determinando un equilibrio paritario tra accusa e difesa».

 

 

In passato anche l'ex capogruppo dem al Senato, ed ex renzianissimo, Andrea Marcucci, aveva espresso opinioni non conformi a quelle del suo partito sulle consultazioni promosse da Carroccio e radicali, giudicandole «molto utili». La linea ufficiale del Pd, espressa dal segretario Enrico Letta, è invece quella di una netta contrarietà: il referendum «è lo strumento sbagliato».

 

 

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