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Trattativa Stato-mafia, Antonio Padellaro non se ne fa una ragione: "Sentenza sconcertante. Sono basito"

Antonio Padellaro

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Si parla della sentenza sulla trattativa Stato-mafia in studio da Tiziana Panella a Tagadà, su La7, nella puntata del 24 settembre e Antonio Padellaro è sconvolto: "Una sentenza sconcertante. La frase di rito è sempre la stessa: aspettiamo le motivazioni. Beh, spero che queste siano soddisfacenti", dice l'editorialista de Il Fatto quotidiano che non riesce a capacitarsi di come possa essere stato assolto Marcello Dell'Utri nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. 

Secondo Padellaro i giudici hanno  fatto qualcosa "di poco comprensibile". "Così come viene presentata è una sentenza che lascia basiti", tuona, "si condannano solo i mafiosi e non chi ha trattato...". 

Di più. Scandaloso per il giornalista è il fatto che parliamo "di sentenze che si riferiscono a fatti di 30 anni fa. I giudici hanno sicuramente agito in modo più onesto e oggettivo, ma il sospetto che lo 'spirito del tempo' abbia avuto la sua influenza resta. Forse è cambiato qualcosa nel clima del Paese, certe storie è meglio accantonarle. Scurdammoce o passato...".

"Sarà avvincente, fra tre mesi, leggere le motivazioni della Corte d'assise d'appello di Palermo. Ma lo sarebbe ancor più poter assistere alla loro stesura, cioè vedere i giudici che mettono nero su bianco questa trattativa asimmetrica con la Legge del Dipende - ha scritto oggi Marco Travaglio nel suo editoriale sul Fatto - è reato solo per i mafiosi da un lato del tavolo e non per i carabinieri e i politici dall'altro: più che una trattativa, una commedia (anzi una tragedia) degli equivoci". 

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