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Magistratura, 88 promossi su 1.532 candidati: indiscrezioni-choc, "non sanno scrivere". A chi è in mano la giustizia

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Fa un po’ impressione venire a conoscenza del fatto che la stragrande maggioranza degli aspiranti magistrati non sappia scrivere in italiano. Sono praticamente degli ignoranti, molti dei quali commettono anche i più banali errori grammaticali. Una situazione imbarazzante che sta rallentando parecchio la selezione alla professione, dato che il non saper scrivere non depone affatto a favore delle aspiranti toghe.

 

 

Il problema è emerso in maniera importante con le correzioni dei compiti per il concorso da 310 posti, che si è svolto dal 12 al 16 luglio 2021. Su 5.827 candidati hanno consegnato i test in 3.797, ma la maggior parte è stata bocciata alla prova scritta: le correzioni non sono ancora terminate, ma si apprende che alla data del 2 dicembre la commissione ha esaminato 1.532 buste - ognuna delle quali contiene due elaborati - e ne sono state definite idonee soltanto 88. Un numero a dir poco allarmante, che tra l’altro non è una novità assoluta: anzi, ciclicamente emerge questo imbarazzante problema del non saper scrivere da parte degli aspiranti magistrati.

 

 

E non si tratta soltanto di errori tecnici, ma anche di quelli più basilari riconducibili alla grammatica. Una situazione a cui bisogna porre rimedio, soprattutto in virtù delle richieste avanzate dal Csm alla ministra Marta Cartabia: come farà la magistratura a trovare 810 candidati (310 del concorso di luglio e 500 previsti dal bando in arrivo) che siano preparati per superare la prova? Alla luce del precedente più recente, è concreto il rischio di non riuscire a coprire il numero di posti banditi.

 

 

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