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Magistratura, Marta Cartabia contro i giudici in politica: "Mai più la toga"

Marta Cartabia

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Mai più la toga per i magistrati che sono scesi in politica. Potranno ricoprire solo incarichi amministrativi. È una delle ipotesi di riforma contenuta nelle proposte che la ministra della giustizia, Marta Cartabia, sta elaborando e che confluiranno negli emendamenti al ddl Bonafede che dovrebbero arrivare all'esame di uno dei prossimi Consigli dei ministri.

 

 

A riferirlo sono stati il presidente e il segretario dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia e Salvatore Casciaro, intervenendo in apertura del comitato direttivo centrale, riferendo di un incontro avito da ieri in via Arenula, al quale non era presente la ministra ma il capo dell'Ufficio legislativo. Si tratterebbe di un intervento più restrittivo rispetto a quello inizialmente ipotizzato, che per le toghe dalla politica prevedeva limitazioni ma non lo stop al rientro.

 

 

L'ipotesi di ricollocare in ruoli amministrativi e non nella giurisdizione i magistrati che hanno avuto un'esperienza in politica "si pone in palese frizione con la norma costituzionale dell'articolo 51 della Costituzione, che assicura a chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive di conservare 'il suo posto di lavoro'", ha tuonato il segretario dell'Anm Salvatore Casciaro. Il quale critica la parte inerente lo stop al rientro in toga del magistrato che ha avuto un mandato elettivo. "Un conto è fare il magistrato, altro è occuparsi di amministrazione attiva. Confido che tali aspetti vengano rimeditati, magari prevedendo, per il magistrato che fa rientro nella giurisdizione, stringenti limiti geografici e funzionali". 

 

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