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Silvio Berlusconi, gli insulti della pm Siciliano: "Le schiave sessuali di un vecchio malato. Ieri Putin, oggi..."

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"Silvio Berlusconi aveva delle schiave sessuali. Questa è storia". Questo è il culmine della durissima requisitoria del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, che sostiene l'accusa contro l'ex premier nel processo milanese Ruby Ter. "Indipendentemente da quelle che saranno le vostre valutazioni questo fatto ci è già sfuggito ed è già consegnato alla storia - spiega la toga rivolgendosi ai giudici -. Il presidente del Consiglio usava sistematicamente allietare le proprie serate a casa propria con gruppi di odalische, schiave sessuali a pagamento, che lo divertivano e alcune trascorrevano con lui la notte". Su questo assunto la Siciliano sostiene la tesi della legittima del processo Ruby Ter, nonostante Berlusconi sia stato assolto dalle accuse di sfruttamento della prostituzione minorile nel filone principale dell'inchiesta Un particolare secondario, secondo la Siciliano, rispetto alla "storia" (sicuramente quella scandalistica) già archiviata. 

 

 



Nel corso del suo intervento, la toga ha ripercorso con toni feroci personaggi e vicende. Mescolando in maniera bizzarra fatti e opinioni personali. Ad esempio quando ricorda che Berlusconi era un uomo "che poteva avere il mondo ai suoi piedi, che si accompagnava con amicizie come quella con Putin, colui che ora sta mettendo in ginocchio il mondo". Oggi, ha sottolineato, "processiamo un grande anziano, un uomo malato". Le cosiddette olgettine "lo divertivano, trascorrevano alcune la notte con lui e questi fatti, chiusi con sentenza passata in giudicato, sono stati cristallizzati come fatto storico: l'attività di un consolidato sistema prostitutivo". La Siciliano parla di un "dato inoppugnabile": "Le due sentenze passate in giudicato entrano a far parte del processo di cui trattiamo".

 

 

 

 

Sotto accusa è "il potere di modificare lo Stato" esercitato da "un uomo potentissimo" di cui oggi "conosciamo la vita privata perché di interesse giornalistico e guardiamo a questo con tenerezza e compassione". Stesso trattamento per le ragazze indagate. definite "un gruppo di donne la cui caratteristica principale, causativa dei guai, è la bellezza, ormai passata, all'epoca erano molto giovani".

Violentissime le parole sulla "violenza orribile perpetrata" da Berlusconi "nei confronti delle donne", a cui oggi "noi guardiamo con ribrezzo". La Siciliano ricorda il ruolo di Emilio Fede ("Offriva le ragazze al Sultano, a completamento dell'harem, specificando 'mangia dal mio piatto'") e la fine tragica della testimone Imane Fadil, morta nel 2019 per una rara malattia. "Aveva paura, una paura che l'ha accompagnata fino alla morte, un timore che il giro che l'ha accompagnata fino alla morte fosse davvero pericoloso e potente". Rivangando dunque le teorie, smentite già all'epoca, del complotto e dell'omicidio. Forse, tra tante sciabolate, la frase più condivisibile del magistrato resta una: "Pensavo, venendo in macchina, che se ci fosse una sorta di lettore del pensiero la parola statisticamente stamani più passata nelle menti di chiunque, dai giornalisti al personale di sorveglianza e agli avvocati, è 'finalmente' che contiene soddisfazione, l'elemento positivo della conclusione. Io devo dire che sono fuori dal coro, non riesco ad esprimere una reale soddisfazione, è stato un impegno faticoso in questi anni, lavorativo e psicologico, ma non posso dire finalmente perché se un processo può arrivare alla pronuncia di primo grado dopo 8 anni vuol dire che il sistema ha fallito".

 

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