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Firenze, "Dna modificato dal vaccino": sentenza-choc su siero e psicologa

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Il Tribunale di Firenze reintegra una psicologa no vax che era stata sospesa dall'Ordine professionale perché aveva deciso di non vaccinarsi, non rispettando così l'obbligo imposto per legge agli operatori sanitari. A far discutere però non è tanto la decisione in sé, quanto le spiegazioni con cui il giudice civile Susanna Zanda ha motivato la sentenza. Nel provvedimento d'urgenza, infatti, si legge che la psicologa "non può essere costretta" a sottoporsi a vaccini "sperimentali talmente invasivi da insinuarsi nel Dna, alterandolo in modo che potrebbe risultare irreversibile con effetti ad oggi non prevedibili per la vita e la salute". 

 

 

 

Di fronte a questa decisione, l'Ordine degli psicologi ha già fatto sapere di non essere d'accordo. Il 15 settembre - come spiega TgCom24 - il giudice entrerà nel merito sentendo anche l'Ordine. Al centro della vicenda c'è una dottoressa di Pistoia che, sospesa dal lavoro perché non vaccinata contro il Covid-19, adesso è stata reintegrata dal giudice e potrà esercitare "in qualunque modalità (sia in presenza che da remoto) alla stessa stregua dei colleghi vaccinati".

 

 

 

Intanto l'Ordine degli Psicologi della Toscana è sul piede di guerra: "Non accetteremo obtorto collo questo provvedimento - si legge in una nota -. Pertanto ci opporremo nelle opportune sedi". Per motivare la propria decisione, poi, il giudice Zanda ha citato i rapporti degli istituti di vigilanza europei come Euromomo o Eudravigilance secondo cui "si sta registrando un fenomeno opposto a quello che si voleva raggiungere con la vaccinazione, ovvero un dilagare del contagio con la formazione di molteplici varianti virali". 

 

 

 

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