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Messina Denaro, Nino Di Matteo: "Letale dire che lo Stato ha sconfitto Cosa Nostra"

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Nino Di Matteo, magistrato dell'inchiesta sulla presunta trattativa Stato-mafia avverte: "Oggi è una giornata importante per la lotta alla mafia ma sarebbe letale pensare che lo Stato abbia sconfitto Cosa Nostra". In una intervista a La Stampa Di Matteo ne è certo: "È un madornale errore pensare che con l'arresto del boss Matteo Messina Denaro, la mafia sia finita". Al contrario, "la mafia ha ancora la forza per tornare ad attaccare il cuore del nostro Paese". Mentre lo Stato "avrà davvero vinto quando avrà approfondito e fatto chiarezza sul come e sul perché sia stata possibile una latitanza così lunga nonostante l'impegno di migliaia di agenti delle forze dell'ordine e di decine di magistrati. Avevamo identikit molto fedeli, Messina Denaro ha vissuto a Palermo, è stato arrestato in una delle cliniche più frequentate della città".

Quindi, ragiona il magistrato, "è assai probabile che la sua latitanza non sia dovuta solo all'abilità del fuggiasco ma anche alle protezioni di cui ha goduto", "fino a quando non si chiariranno le coperture e le complicità, allora come ora, non potremo di avere vinto". 

 

 

 Sulla possibilità che Messina Denaro possa pentirsi, Di Matteo non sa dare una risposta ma auspice che "se decidesse di parlare, lo faccia pienamente. Ma anche lo Stato deve fare la sua parte senza avere paura di fare domande e di ascoltare risposte come avvenuto in passato. Messina Denaro non deve aggiungere qualche tassello sulla stragi ma farci capire chi ha voluto gettare nel panico un Paese, con finalità terroristiche".

Quindi il magistrato attacca Forza Italia. Che questo governo si impegnerà nella lotta alla mafia "me lo auguro" e "lo vedremo dai fatti. Non posso però non ricordare che di questo governo fa parte un partito, Forza Italia, fondato anche da Marcello Dell'Utri, condannato in via definitiva per mafia e che, lo dice la stessa sentenza definitiva, il suo leader (Silvio Berlusconi, ndr) ha avuto per anni rapporti economici con uomini di Cosa Nostra protagonisti del periodo stragista". 

 

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