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Messina Denaro, Ingroia: "In Parlamento politici legati alla mafia"

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Per molti l’arresto di Matteo Messina Denaro è ancora un mistero. A far insospettire la latitanza trentennale del boss mafioso, rimasto tutt'altro che nascosto nella sua Castelvetrano. "I fatti convergono in modo inoppugnabile - prende la parola l'ex magistrato Antonio Ingroia -. Lui era il più accorto, attento e prudente dei latitanti e aveva grandissime coperture. Uno così nell’ultimo anno diventa sbadato, distratto e si mette e fare i selfie? È come se avesse detto: venitemi a prendere, vi aspetto. E i problemi fisici c’entrano poco e nulla". Intervenuto a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, l'avvocato dà una sua teoria di quanto accaduto. E non solo, perché Ingroia non evita di muovere accuse. Alla domanda se, in Parlamento oggi ci sono dei politici legati alla mafia, l'ex pm replica: "È ovvio e naturale che ci siano, perché è la storia dell’Italia".

In ogni caso il legale tiene a precisare di non poter "avere informazioni in tempo reale. Certo escludo che chi li ha avuti, ed è stato eletto per quei rapporti. oggi possa permettersi di sganciarsi da quelle relazioni". Infine il ricordo sull'interrogazione a Silvio Berlusconi. Sull'occasione Ingroia fa un passo indietro nel tempo: "Lo interrogai una volta, devo dire che umanamente lui è molto simpatico. E mi disse una cosa molto carina. Mi disse: ìsa che lei avrà un luminoso futuro in politica?'". 

Proprio sui rapporti tra mafia e politica emerge un preoccupante servizio de Le Iene. L'inviato della trasmissione di Italia 1, Filippo Roma, ricostruisce la testimonianza raccolta dal deputato regionale, Ismaele La Vardera. Il ragazzo avrebbe denunciato agli inquirenti un presunto testimone che parla di alcuni festini in una villa del palermitano, a cui avrebbe partecipato Matteo Messina Denaro e in cui avrebbe visto anche un uomo appartenente alle forze dell’ordine, un medico e un noto politico italiano.

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