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Rovereto, il nigeriano assassino? Bomba sul giudice: quando lo ha lasciato libero

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Ha ucciso Iris Setti senza pietà all'interno di un parco cittadino, ma il 37enne nigeriano e senza fissa dimora di Rovereto era già noto alle forze dell'ordine. L'uomo, Nweke Chukwuka, infatti si era già reso protagonisti di atti di inaudita violenza. Il più grave di tutti era avvenuto solo un anno fa: lo scorso 21 agosto, infatti, aveva aggredito numerosi passanti e danneggiato molte auto parcheggiate in via Benacense, un'arteria centrale della città.

 

 

Ma non finisce qui, perché lo stesso giorno aveva fatto irruzione in un locale minacciando la clientela presente con pezzi di vetro di una bottiglia rotta. Non solo perché, tra le altre cose, il senzatetto ha provocato danni a un'auto dei carabinieri per poi aggredire un ciclista che passava nella stessa strada. Eppure il nigeriano era a piede libero. Sposato, l'uomo ha fatto ingresso nel nostro Paese nel 2006. Il 37enne ha tre figli che risiedono anche loro Rovereto.

 

 

Dopo il carcere, era obbligato alla firma quotidiana presso i Carabinieri dove si era sempre recato fino a sabato quando ha tentato di violentare e poi ucciso a pugna la 61enne. E ora il senatore e capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia, Pierantonio Zanettin, si rivolge direttamente al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: "Il semplice obbligo di firma a cui, stando alle cronache giornalistiche, era sottoposto Nweke è una misura decisamente inadeguata a tutelare la sicurezza dei cittadini a fronte della pericolosità del soggetto. È perciò indispensabile capire perchè nei suoi confronti non siano stati disposti l'espulsione e il trattenimento in un Centro di permanenza per i rimpatri. Chiediamo al ministro Piantedosi di fare chiarezza sulla vicenda". 

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