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Mimmo Lucano condannato a 1 anno e sei mesi: la sentenza d'appello

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Mimmo Lucano è stato condannato in appello a 1 anno e sei mesi. Dopo una Camera di Consiglio durata ben otto ore la pena in appello, rispetto alla sentenza di primo grado è stata fortemente ridotta. La richiesta della Procura Generale era di 10 anni e 5 mesi, mentre in primo grado era stato condannato a 13 anni e 2 mesi. E nel verdetto la Corte d’appello di Reggio Calabria ha assolto Lucano dai reati più gravi.

E ha assolto tutti gli altri 17 imputati. "Vedremo nelle motivazioni le ragioni di fondatezza per l’accusa restata in piedi", dichiara l’avvocato difensore Andrea Daqua. Revocate confische e sanzioni civili. Al momento della pronuncia un boato in aula e un abbraccio collettivo tra avvocati, giornalisti e pubblico presente. L'ex sindaco di Riace è rimasto nel suo paese ad attendere il verdetto. Ma alcuni attivisti sostenitori di Lucano hanno atteso davanti al palazzo di Giustizia la sentenza. I giudici della Corte d’appello di Reggio Calabria, presieduta da Elisabetta Palumbo, avevano annunciato per l’ora di pranzo la pronuncia della sentenza del processo “Xenia” nato da un’inchiesta della Guardia di finanza sul modello “Riace”.

 

 

E proprio subito dopo pranzo è arrivato il verdetto. La Procura Generale aveva chiesto una pena molto più severa per i presunti illeciti contestati a Lucano sulla gestione dell'accoglienza dei migranti. La richiesta della Procura Generale è stata di 3 anni e mezzo in meno rispetto al primo verdetto della sentenza di primo grado. Qualche tempo fa l'ex sindaco di Riace era stato coinvolto in alcune polemiche legate proprio alla gestione dell'accoglienza diffusa a Riace. Ora la sentenza che di fatto abbassa notevolmente la pena.

 

 

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