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Riccardo Molinari, falso elettorale? "Il fatto non sussiste". Salvini: Anni di fango spazzati via"

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Il fatto non sussiste. Con questa motivazione il tribunale di Torino ha assolto il capogruppo della Lega alla Camera dei deputati, Riccardo Molinari, segretario del partito in Piemonte e Alessandro Benvenuto, parlamentare del partito di Matteo Salvini e segretario provinciale del Carroccio.  L'assoluzione per la non sussistenza del fatto è il verdetto per le accuse di un presunto falso elettorale relativo alle elezioni del 2020 a Moncalieri, quando dall’elenco dei candidati fu depennato il nome di un ex di Forza Italia appena approdato nel Carroccio, Stefano Zacà.

 

 

"È giusto così, è andata esattamente come doveva andare per l’onorevole Molinari, per l’onorevole Benvenuto e per il dottor Fabrizio Bruno", ha commentato l'avvocato Luca Gastini, difensore di tutti e tre gli imputati, ovvero i due parlamentari della Lega, appunto, e il funzionario regionale.

 "Un abbraccio all’amico Riccardo Molinari, assolto dall’accusa di falso elettorale perché il fatto non sussiste. Anni di fango e di veleni spazzati via senza se e senza ma, alla faccia di chi - anche nelle scorse ore - evidenziava le richieste dell’accusa sperando in una condanna", ha commentato il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini.

 

 

Questa mattina 10 novembre, la Procura di Torino aveva chiesto otto mesi di reclusione per i tre imputati, "il minimo della pena", aveva sottolineato durante la requisitoria il pubblico ministero Gianfranco Colace. L'inchiesta era partita da un esposto dei Radicali Italiani da parte di Giulio Manfredi, Silvja Manzi e Silvio Viale con l'avvocato Alberto Ventrini. 

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