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Mario Roggero, il Csm scende in campo in difesa del giudice di Asti

Paolo Ferrari
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A difesa dei magistrati di Asti che hanno condannato questa settimana a diciassette anni di carcere per omicidio volontario Mario Roggero, il gioielliere piemontese che durante un tentativo di rapina aveva sparato ed ucciso due malviventi, è sceso ieri in campo il renziano del Csm Ernesto Carbone. L’ex parlamentare di Italia viva ed ora uno dei dieci componenti laici di Palazzo dei Marescialli ha chiesto infatti l’apertura di una pratica “a tutela” per discutere «dell’autonomia e dell’indipendenza e del prestigio della magistratura» in seguito delle «espressioni denigratorie usate contro i magistrati della Corte d’assise e della Procura della Repubblica di Asti». «Esponenti della politica ed alti funzionari dello Stato», sottolinea Carbone, avrebbero pronunciato espressioni di natura «svalutante, denigratoria e lesiva dei principi di autonomia e indipendenza della magistratura, nonché del prestigio di cui la stessa, che la Costituzione concepisce come potere, deve godere».

Nel mirino, senza citarli, Matteo Salvini che alla lettura della sentenza di condanna aveva espresso «piena solidarietà a un uomo di 68 anni che, dopo una vita di impegno e di sacrifici, ha difeso la propria vita e il proprio lavoro. A meritare il carcere dovrebbero essere altri, veri delinquenti, non persone come Mario», e il generale Roberto Vannacci che aveva annunciato di utilizzare «la popolarità acquisita per aiutare Roggero», dichiarandosi «disponibile a sostenere che la difesa è sempre legittima: mai a favore dei delinquenti e di chi non rispetta la legge». Nessuna parola da parte di Carbone per un cittadino che era stato già vittima di ben dieci rapine nel suo negozio e di quattro spaccate in casa. In una di queste rapine, dove era stato anche picchiato selvaggiamente riportando fratture alle costole ed al naso, Roggero aveva avuto come risarcimento ben 100 euro.

 

 

Difficile non tener conto dell’esasperazione di chi è in balia di una criminalità sempre più aggressiva da cui è impossibile difendersi. O, se si ci difende come ha fatto Roggero, rischia di finire i propri giorni dietro le sbarre e dopo aver visto andare in fumo i risparmi di una vita per pagare i maxi risarcimenti ai familiari dei propri rapinatori. Se questo non è un “mondo al contrario” poco di manca.

 

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