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Salvini, processo Open Arms: "Tra l'8 e il 9 agosto", Giuseppe Conte inchiodato

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Il leader della Lega Matteo Salvini ha rilasciato 59 minuti di dichiarazioni spontanee nell'aula-bunker di Palermo, dov'è in corso il processo Open Arms per sequestro di persona ai suoi danni. 

"Noi oggi siamo qui a parlare, e lo faccio in totale serenità, di qualcosa che io ho fatto come mio dovere per difendere il paese la sua dignità, le sue regole e i suoi confini con il risultato che più mi è caro, e non è la riduzione del 90% degli sbarchi e l'avere fatto risparmiare centinaia di milioni al paese o di avere collaborato all'arresto di scafisti, ma è stato che in quelle due estati 2018 e 2019, il numero di morti e dispersi si è assolutamente ridotto e questa è una cosa di cui vado fiero". 

Salvini, sotto accusa nelle vesti di ministro degli Interni per aver ritardato lo sbarco di 147 migranti nell'agosto del 2019, all'epoca del governo di Lega e Movimento 5 Stelle, si è difeso attaccando poi il suo premier dell'epoca, Giuseppe Conte

"Non è mai mancata l'assistenza a Open Arms. E mai ci siamo opposti agli interventi in favore di donne incinta e altri migranti in difficoltà - ha sottolineato l'attuale vicepremier e ministro di Trasporti e Infrastrutture -. Per quanto riguarda i minori è stata l'Avvocatura di stato, il 19 agosto, a usare il termine 'presunti minori', riferendosi a uno sbarco avvenuto il 17 agosto. Il termine 'presunto' non era un dispregiativo ma proveniva dal fatto che poi alcuni di questi non lo erano". 

"Conte ha condiviso tutte le scelte di politica migratoria tranne quella relativa alla Open Arms - puntualizza quindi Salvini - e questo si spiega facilmente se si pensa che tra l'8 e il 9 agosto si era aperta la crisi di governo con la mozione di sfiducia al premier". Secondo il capo della Lega, dunque, il mutamento di posizione dei 5 Stelle dipese solo dalla volontà del Movimento di rompere con il governo giallo-verde.

"In tutte le centinaia di episodi precedenti - ha spiegato Salvini - ci sentivamo al telefono per le varie questioni. Con Open Arms, invece, Conte iniziò un carteggio. Il 14 agosto per la prima volta mi scrisse riferendosi ai minorenni a bordo e invitandomi a prendere le decisioni conseguenti. Noi rispondemmo a Ferragosto mentre coordinavamo le forze pubbliche in un patto anti-camorra". "Il 16 il presidente del Consiglio tornò a scrivere - ha raccontato - contestando le mie scelte, il 17 noi rispondemmo: un comportamento epistolare che rappresenta la cesura politica che ora mi porta qua sul banco degli imputati. Per i 5 Stelle quello che ho fatto con la Diciotti andava bene, quel che ho fatto con la Open Arms no, ma la verità è che il problema era politico". 

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