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Roberta Bruzzone insultata dalla femminista? Si finisce in tribunale

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Una lite finita in tribunale quella tra Roberta Bruzzone e la femminista Oria Gargano. Tutto ha avuto inizio il 19 agosto 2020 durante la trasmissione La7 condotta proprio dalla psicologa e criminologa. Qui si parla di un caso di cronaca: la morte di Viviana Parisi e del piccolo Gioele. La donna, è la ricostruzione dei fatti, prima uccise il figlio di quattro anni e poi se stessa a Caronia in provincia di Messina.

A trasmissione finita, la fondatrice di "Be Free, cooperativa sociale contro la violenza e la discriminazione" attraverso un post su Facebook critica la Bruzzone convinta che in puntata abbia lasciato intendere che "Viviana era una pazza furiosa che ha ucciso il figlio e si è suicidata, la famiglia non doveva lasciare il bambino con lei". Gargano conclude il post dicendo che la presentatrice sia "ignorante e piena di pregiudizi". Da qui la decisione della criminologa di risolvere la questione per vie legali: "Mi ha diffamato e ha leso la mia immagine, più di una volta mi sono trovata a dover spiegare l’infondatezza delle accuse". 

 

 

Bruzzone sul caso si era pronunciata spiegando che "la crisi mistica" diagnosticata anche in un certificato trovato nel cruscotto dell'auto "è in letteratura la causa più probabile negli scenari in cui a uccidere un figlio è un genitore. Il piccolo di 4 anni avrebbe però dovuto essere allontanato o comunque mai lasciato solo con la madre visto che il quadro della dimensione delirante in cui viveva la donna era chiaro, con fenomeni allucinatori e crisi psicotiche".

 

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