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Augusto Barbera, il capo della Consulta bacchetta i giudici

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Se non un mea culpa, di sicuro una brusca correzione della linea tenuta da tempo. Colpisce sentire Augusto Barbera condannare, davanti a Sergio Mattarella, le «interpretazioni costituzionalmente orientate» dei giudici di merito. Ovvero l’abitudine che certe toghe hanno di piegare o non applicare le leggi, nella convinzione di aderire così ai valori della Costituzione. Colpisce anche perché la Corte Costituzionale, per decenni, ha incoraggiato questo comportamento. (...)

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