Sono ben tredici i capolavori - tutti dal valore milionario - che risultano svaniti da ville e caveau legati alla famiglia Agnelli. Si tratta di tele firmate dai più grandi maestri come De Chirico, Monet, Picasso, Balla e Bacon. Tre di queste in particolare - "La scala degli addii" di Giacomo Balla, "Mistero e melanconia di una strada" di Giorgio De Chirico e "Glacons, effet blanc" di Claude Monet - oggi risultano sostituite da copie custodite nel caveau del Lingotto a Torino. Eppure, nei documenti di divisione dell'eredità di Gianni Agnelli, quelle tele vengono valutate rispettivamente 2, 4 e 7 milioni di euro: cifre che, secondo i magistrati, indicano come all'epoca fossero ritenute opere autentiche. Non solo, perché stando agli atti i quadri sono dichiarati presenti in Italia. Da qui il sospetto su cui sta indagando la Procura di Roma: un possibile trasferimento all'estero mai autorizzato.
Le indagini sono condotte dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e dal pm Stefano Opilio. A far insospettire chi indaga sono alcune foto di famiglia. Analizzando, infatti, gli investigatori hanno trovato fotografie di almeno un'opera con dettagli diversi rispetto alla tela attuale. Gli stessi ex collaboratori della famiglia, ascoltati, hanno dichiarato che i dipinti erano originali e sarebbero stati spostati nel 2018.
John Elkann e il caso eredità Agnelli: sì alla messa alla prova
Via libera alla messa alla prova. La Procura di Torino ha espresso parere favorevole alla richiesta di sospensione del p...Dopo la morte di Gianni Agnelli nel 2003, le proprietà furono ereditate dalla moglie Marella Caracciolo di Castagneto. Alla sua scomparsa nel 2019, la figlia Margherita prese possesso delle residenze fino ad allora in comodato al figlio John Elkann. Fu lei, dopo alcune ispezioni, a denunciare la mancanza di "beni di ingentissimo valore di proprietà del padre", comprese le opere d'arte. I figli hanno però sempre sostenuto che quei quadri fossero stati donati dalla nonna Marella e non rientrassero nell’eredità dell'Avvocato.
La palla passa dunque ai magistrati romani. Le toghe sono chiamate a capire se quei capolavori sono stati venduti, trasferiti o esportati senza permessi ministeriali. Per ora senza indagati, l'inchiesta ipotizza i reati di ricettazione ed esportazione illecita di opere d'arte.