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Bersani: "Pd, primarie aperteentro la fine dell'anno"

Il segretario annuncia le consultazioni per decidere la leadership del partito. A Di Pietro: "La smetta di insultarci"

Andrea Tempestini
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Pier Luigi Bersani apparecchia la tavola per una nuova sconfitta, confezionata in casa. "Primarie aperte per la scelta del candidato premier entro l'anno". Il segretario del Pd lo ha annunciato alla Direzione nazionale del partito, e contestualmente ha annunciato la sua candidatura. Gli sfidanti? Uno è sicuro: Matteo Renzi. Potrebbe partecipare anche Rosy Bindi. Il resto si vedrà. Sono aperte le scommesse sul nome che soffierà la leadership a Bersani, il nome sul quale si consumerà l'ennesimo harakiri democratico. "Io - ha spiegato il segretario - mi candiderò, ma dentro a quel percorso e in una giornata di grande partecipazione". Su alleanze e semipresidenzialismo - Bersani pone poi un aut-aut a Di Pietro, chiedendogli "rispetto reciproco. Veda un po' se vuole insultarci ogni giorno e se vuole mancare di rispetto alle istituzioni della Repubblica o vuole fare l'accordo con noi. Le due cose insieme non stanno". Poi a Beppe Grillo: "Che vuole fare? Dire cosa si vuol fare significa non limitarsi alle proposte sulla raccolta differnziata, ma dire qualcosa di più preciso". Nel suo intervento, Bersani ha poi proposto un patto di legislatura tra democratici e progessisti, coinvolgendo "non solo ai partiti di un centrosinistra di governo, ma di associazioni, movimenti, liste civiche, sinaci e amministratori e singole personalità". Sul semipresidenzialismo, il leader del Pd ha respinto la corte del Pdl: "Non è la nostra opzione, siamo per un sistema parlamentare riformato, semplificato e rafforzato, per un ruolo forte del governo e per una precisa funzione di equilibrio del presidente della Repubblica".

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