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Monti rischia il postoMa non si andrà al voto

Lucia Esposito
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Nonostante le notizie rassicuranti che Palazzo Chigi, tramite i suoi comunicati continua a diffondere, nonostante i vertici notturni per rinsaldare la maggioranza, i voti di fiducia alla Camera sulla legge anti-corruzione, il governo Monti è in difficoltà. "In sette mesi - come scrive il direttore Maurizio Belpietro nel suo editoriale di oggi, giovedì 14 giugno - la tempra da bocconiano è stata messa a dura prova e soprattutto lo sono state le sue certezze economiche". Le segreterie dei partiti e il capo dellop Stato seguono con attenzione l'evoluzione della crisi e, intanto, ci si chiede: che cosa succederà se cade il governo? Chi andrà al suo posto? Circolano tre ipotesi, ma non quella del voto. I tre scenari indicati dal direttore nel suo editoriale riguardano un possibile Monti-bis che lascia a casa i tecnici e forma un governo di politici. A sinistra c'è chi medita il ritorno di Romano Prodi che sarebbe ben contento di supplire a Monti in caso di necessità. Il terzo nome è quello del dottor Sottile, Giuliano Amato che "in nome dell'interesse nazionale svaligiò di notte i conti correnti degli italiani". 

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