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Le pazze idee dei fan di Grillo:riffa dei seggi e applausometro

Ecco i frutti del dibattito sul dopo Porcellum tra i seguaci del Movimento 5 Stelle. Alla faccia del rinnovamento della politica...

Andrea Tempestini
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  di Tommaso Montesano E meno male che i grillini rappresentano il rinnovamento della politica. Le “idee” come antidoto all'immobilismo della Casta. Prendiamo il dibattito sulla riforma della legge elettorale. I sostenitori del Movimento 5 stelle sì che ce l'hanno, le loro proposte. Eccole: «Sorteggio tra i candidati con i requisiti di eleggibilità condivisa»; «applausometro»; «quello che piace a Beppe Grillo»; oppure «qualunque sistema, basta che ci sia il Movimento 5 stelle al comando». La fantasia dei grillini non ha limite. Basta cliccare sul sito di Grillo, e partecipare al sondaggio lanciato dal comico genovese su quale sia il sistema elettorale più adatto all'Italia, per rendersene conto. Per il 38% il modello migliore è il maggioritario, seguito dal proporzionale che piace al 29% dei grillini, mentre al terzo posto si piazza il sistema misto (20% dei consensi).  Una parte significativa di sostenitori del Movimento 5 Stelle, pari al 13%, ha però idee diverse. Originali. Ad esempio questa: «Chi vince governa. Non per sette anni, ma per cinque. Poi si torna a votare». Come se oggi una legislatura non durasse, appunto, un quinquennio. Poi c'è chi chiede la «democrazia diretta». Per superare il Porcellum e tornare alle preferenze? No, per arrivare all'«abolizione del diritto di voto ai parlamentari in favore della popolazione, che voterà di volta in volta i provvedimenti all'ordine del giorno». Una variante può essere quella di introdurre, invece delle assemblee elettive, Camera e Senato, il voto «di quartiere, per alzata di mano, con possibilità di due deleghe». Per alcuni i «politici» vanno anche bene, basta che siano affiancati «nelle decisioni popolari da semplici operai e madri di famiglia». Ma il sistema elettorale che va per la maggiore tra i fan del Movimento 5 stelle è la «Casocrazia». Ovvero la «selezione dei governanti a caso». Estrazione a sorte. «Tra tutti i cittadini tra i venti e i quarant'anni». No, «tra gli italiani maggiorenni e incensurati».  Non tutti, però, sono riusciti a capire qual è la vera posta in palio. «Non capisco la domanda, scusa Beppe». «Sogno ignorante, voglio che governi chi prende più voti: è il maggioritario?». Ecco, così, che qualcuno per evitare di scendere nel dettaglio si affida al capo: il sistema elettorale migliore è «quello che piace a Beppe Grillo». Ossia una «monarchia del Movimento 5 stelle». Male che vada, si può sempre «copiare» un modello che funziona «senza toccare una virgola». In fondo, tedesco spagnolo o francese non fa differenza, «a patto che ci sia l'abolizione della segretezza del voto. Nome e cognome di chi vota e tutto pubblicato su Internet. Il voto segreto è soggetto a manipolazioni e non è verificabile del tutto».  E non mancano, per un movimento che ha denunciato il “regime berlusconiano”, le pulsioni autoritarie. Non si contano i favorevoli a dittatura che di volta in volta diventa «militare», «popolare», «democratica», «pacifista» e degli «onesti, generosi e competenti». «Altro che i vostri bei parlamenti inutili!».  

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