Cerca
Logo
Cerca
+

Monti vola a Helsinki "Devo convincere i finlandesi"

Dopo l'incontro con Hollande, il presidente del Consiglio vuole ammorbidire il rigorismo. E Obama gli telefona nella notte

Lucia Esposito
  • a
  • a
  • a

  Proseguono le visite istituzionali di Mario Monti che oggi, mercoledì primo agosto, è volato in Finlandia strenuo difensore della linea del rigore e dell'austerity. Monti incontrerà anche il vicepresidente della Commissione europea, Olli Rehn, commissario all'economia. La visita a Helsinki arriva il giorno dopo l'incontro con il presidente francese Hollande. Il premier ha spiegato di voler convincere il governo finlandese che "è molto importante che in Europa, indipendentemente dalle latitudini, ci impegniamo perché l'euro, pinnacolo della costruzione della cattedrale europea non diventi un fattore di disintegrazione". Il premer vuole far capire al primo ministro finaldese Jyki Katainen che l'Italia ha fatto molti progressi, soprattutti negli ultimi mesi. E ha aggiunto: "Chiederò ai finalandesi non solidarietà, ma cercherò di mostrare come aprire sui meccanismi di difesa comune dell'euro sia nell'interesse dell'intera Europa, della Finlandia e dell'Italia per prime".  Isolata Un mese fa, insieme con l'Olanda, aveva minacciato di porre il veto allo scudo anti-spread. Ora però la Finlandia rischia di restare isolata su una linea di rigore che persino la Germania si è decisa ad ammorbidire. Dunque Mario Monti potrebbe trovare a Helsinki, una maggiore apertura su un'azione incisiva per disinnescare la crisi applicando il più presto possibile il meccanismo di stabilità europeo (Esm).   La Bce poi è pronta a fare la sua parte e da quando Mario Draghi ha messo in chiaro che l'euro sarà difeso con ogni mezzo, sono arrivati segnali incoraggianti dai mercati e da Berlino.   L'urgenza di dare seguito alle decisioni del consiglio europeo di fine giugno è stata ribadita anche da Monti e Francois Hollande, dopo il colloquio avuto a Parigi.  Ma servono le misure antispread, al più presto. Perchè se è vero, come ha assicurato Monti in mattinata, che "vediamo la luce in fondo al tunnel", è altrettanto vero che si tratta di una "schiarita" che non consente "un minuto di disattenzione". Numeri invidiabili  Argomenti che il premier potrà usare nel suo colloquio con il primo ministro finlandese Jyrki Katainen e il presidente Sauli Niinisto, forte del rapporto ormai consolidato sia con la cancelliera tedesca Angela Merkel sia con il presidente francese Francois Hollande.   Non sarà un'impresa facile. La Finlandia può vantare conti in ordine, con un debito pubblico al 49% del Pil, una crescita stimata oltre il 2 per cento e rating altissimi delle agenzie internazionali. Per questo recalcitra di fronte alla prospettiva di dover contribuire al salvataggio dei Paesi dell'Europa meridionale più indebitati. E per questo aveva ipotizzato il veto alla decisione dell'ultimo consiglio europeo di consentire all'Esm l'acquisto di titoli di Stato di Paesi sulla carta virtuosi ma in sofferenza per aumenti ingiustificati dello spread. Non solo. Helsinki era arrivata a paventare la sua uscita dall'euro. La minaccia, subito stroncata dal presidente del consiglio europeo Herman Van Rompuy, era comunque un'arma spuntata. In caso di emergenza, il consiglio dei governatori dell'Esm può decidere interventi per abbassare gli spread con una maggioranza anche solo dell'85 per cento, calcolata in base ai contributi che ciascuno stato dà al fondo.   E Finlandia e Olanda rappresentano insieme solo l'8 per cento. Da allora la tensione si è un pò allentatata, ma restano i dubbi fortissimi del giovane Katainen, conservatore. Il premier di Helsinki  A 41anni non ancora compiuti, è il più giovane capo di governo dell'Ue, ma ha già una solida carriera alle spalle; nel 2008 il Financial Times lo indicò come miglior ministro delle Finanze dell'anno. Monti dovrà convincere il governo di Helsinki dell'efficacia della strategia europea, alla vigilia della riunione del board della Bce da cui potrebbero uscire novità. Secondo le indiscrezioni circolate in questi giorni, Draghi potrebbe spingere per un piano che affidi il compito di acquistare titoli di Stato sul mercato primario all'Esm e su quello secondario all'Esm. Berlino ha lasciato sostanzialmente le mani libere a Draghi riconfermando la piena autonomia dell'istituto di Francoforte, mentre ha rinnovato il no agli eurobond. Helsinki però non è intenzionata a contribuire all'Esm 'al buiò.  L'anno scorso, quando si è trattato di aprire i cordoni della borsa per salvare Atene, ha chiesto e avuto dalla Grecia garanzie bilaterali. Lo stesso sta trattando con la Spagna. "Vogliamo risolvere la crisi, ma a qualunque condizione", ha chiarito la ministra delle Finanze Jutta Urpilainen.   La piccola Finlandia è dunque almeno a parole un osso duro. Che il premier non sottovaluta, tanto da avere deciso di dedicare nella sua agenda europea di questa settimana molto più tempo alla visita a Helsinki di quelle a Parigi e Madrid. Monti potrà portare al premier finladense l'elenco dei provvedimenti presi in questi mesi e presentare la via del rigore che l'Italia ha imboccato stabilmente, fino al pareggio di bilancio in Costituzione. E proprio per i paesi virtuosi è stato concepito lo scudo antispread, insisterà Monti, anche se l'Italia non sembra almeno a oggi dover ipotizzare di farvi ricorso.   Il primo appuntamento per Monti sarà a Kesaranta, la residenza del premier, per il colloquio con Katainen. Poi vedrà il presidente del parlamento Eero Heinaluoma. Infine il Presidente Niinisto.  La telefonata con Obama Il presidente Usa, Barack Obama,  la notte del 31 luglio si è sentito telefonicamente con il premier Mario Monti e, "nella conversazione ha ripetuto il suo appoggio a "un'azione decisiva" per risolvere la crisi nell'eurozona e salvare l'euro. Lo ha fatto sapere la Casa Bianca, dando notizia del colloquio telefonico.   Secondo la Casa Bianca, i due capi di governo hanno parlato degli ultimi sviluppi nell'eurozona. La conversazione si inquadra nell'ambito dei contatti regolari di Obama con gli altri leader europei per seguire lo stato dell'economia nell'eurozona; e arriva -fa notare il comunicato- dopo l'appello del presidente della Bce, Mario Draghi, il quale ha garantito che farà tutto il possibile per salvare l'euro.  Il presidente americano ha parlato con Monti anche degli ultimi sviluppi in Siria, dove gli scontri tra le forze lealiste e quelle ribelli hanno portato a bombardare la capitale Damasco e la seconda città più importante del Paese, Aleppo; a tale proposito, Obama ha sottolineato "la necessità di una collaborazione stretta tra gli Stati Uniti e i loro alleati europei".  

Dai blog