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Niente scuolabus ai milanesi: il sindaco li dà solo ai rom

La rivoluzione arancione di Giuliano: tagli per gli studenti di elementari e medie, "salvi" solo nomadi e disabili

Giulio Bucchi
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  di Andrea Morigi Con spartana e socialista sobrietà, per i prossimi due anni, quattromila bambini andranno a scuola a piedi. Per ordine del sindaco di Milano Giuliano Pisapia gli scuolabus sono ormai riservati a tre categorie di alunni: disabili, nomadi o dislocati in altre strutture perché iscritti a scuole diroccate e piene d'amianto. L'orwelliana e sedicente «Amministrazione» (con l'iniziale rigorosamente maiuscola) di Palazzo Marino, infatti, ritiene «equo e opportuno circoscrivere il diritto di accesso al servizio di trasporto scolastico alunni normodotati ai soli casi di effettiva necessità». In pratica, i criteri di idoneità saranno così restrittivi da lasciare sul marciapiede tutti i bambini che, pur senza appartenere a categorie protette, fino all'anno scorso usufruivano di un passaggio - a pagamento e secondo fasce di reddito - sui pulmini gialli. Leggi l'articolo integrale di Andrea Morigi su Libero in edicola oggi, giovedì 9 agosto    

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