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Maledetta Germania, sul salva spread prende altro tempo

Lucia Esposito
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  Nuove nubi sul futuro dell'eurozona, perché l'attesa sentenza della Corte Costituzionale tedesca sul fondo salva stati europeo (Esm) potrebbe   slittare oltre la data prevista del 12 settembre. Lo afferma il sito   del quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt, spiegando che i sommi  giudici dovranno prendersi più tempo per esaminare un secondo ricorso  sulla conformità dell'Esm alla Legge Fondamentale tedesca presentato   da un gruppo di euroscettici. Un ricorso, dunque, che allungherebbe ulteriormente i tempi e che per l'economia di Paesi più deboli, tra cui l'Italia, equivale a una mazzata. "Non mi arrenderò mai, sono quel tipo di persona che non molla" aveva detto il professore Markus Kerber subito dopo il no della Corte costituzionale tedesca alla sua richiesta di bloccare l'intervento per il salvataggio della Grecia. L'euroscettico infatti ha presentato, insieme ad altri che la pensano come lui, un nuovo ricorso che potrebbe allungare ancora i tempi per l'attivazione dello scudo anti-spread.   La tesi Secondo i ricorrenti il caso dovrebbe essere trasferito in Lussemburgo, sull'esempio di quanto fatto dall'Alta corte di Dublino (davanti alla quale era stato presentato un esposto che però è stato trasmesso il 3 agosto scorso alla Corte europea che, però, potrebbe pronunciarsi solo tra quattro mesi). "Fin quando la Corte europea di Giustizia non avrà deciso sulla compatibilità di questi accordi con i Trattati, nèé la Corte costituzionale né il presidente tedesco possono decidere", sostengono.   Senza il via libera della Corte la Germania non può ratificare legalmente le intese. E il sì di Berlino è decisivo per il battesimo dell'Esm che per vedere la luce deve ottenere il disco verde da un numero di Paesi che rappresentino almeno il 90% del suo capitale. Addirittura Kerber sostiene che la Corte tedesca dovrebbe ringraziarlo in quanto lui ha evitato che autorizzasse un testo che poteva essere invalidato da Lussemburgo. Le nostre sorti sono in mano a quest'accademico tedesco con la cattedra all'Università di Berlino che adesso rischia di inceppare il meccanismo di salvataggio messo in piedi tra mille difficioltà dai leader europei. Per il prof i rischi che il fondo salva stati e i ripetuti salvataggi rappresentano per la Germania sono troppo alti, sostiene che il Paese finirebbe per essere strangolato dall'asfissia budgetaria. La sua idea è, in sintesi, questa: non si può avere una moneta per tutti, anzi l'origine del problema europeo è che diversi Paesi hanno una diversa competitività e l'euro impedisce al libero mercato di funzionare. Siccome a suo avviso l'euro è destinato a fallire, almeno non deve fallire con esse anche la Germania che non deve indebitarsi per gli altri.   

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