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La Casta colpisce a Ferragosto: milioni buttati per i convegni

La Camera spende 2,5 milioni in servizi audio-video, il Senato 500 mila euro per mandare online le sue sedute. E l'Inail di milioni ne spende 25...

Giulio Bucchi
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  di Giuliano Zulin La spending review? Ma per piacere... Oltre a qualche posto letto e a un giro in meno del pullman che porta a casa i bambini dall'asilo, per i tagli agli enti locali, è difficile trovare qualcosa di buono nel provvedimento tanto caro al premier Monti. Perché basta leggere la Gazzetta Ufficiale per farci girare i cosiddetti. Ad agosto, quando tutti parlano di vacanze, di ritorno alla lira o di tempesta sui mercati (che non c'è stata), la Casta mette a segno le migliori porcate, perché pensa che nessuno le scopra. E così si trovano bandi milionari, sopravvalutati, per servizi di cui si potrebbe francamente fare a meno. O almeno dovrebbero costare meno.  Montecitorio - Fumosissimo il bando della Camera dei Deputati pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 6 agosto. La descrizione  è questa: «L'appalto, di durata quinquennale, ha per oggetto la somministrazione a discrezione di  servizi  audio/video,  di  servizi  attinenti  alla interpretazione simultanea, nonché la somministrazione di  attività connesse, dell'assistenza tecnica e di servizi opzionali, da rendersi in  occasione  di  eventi   (conferenze,   convegni,   presentazioni, cerimonie,  mostre,  etc.) organizzati   presso   i locali   nella disponibilità  della  Camera  dei  deputati  e  sulla   base   delle specifiche  richieste  dell'Amministrazione  della  Camera». Chiaro, no? Ooooooooohhhh! Da quello che si capisce si tratta di chiamare una struttura esterna per riprendere una conferenza, eventualmente tradurla, confezionare un cd, metterlo in archivio e magari renderlo disponibile su internet. Cosa ci vorrà? Ben  2.539.700,00  euro più  Iva, più altri oneri per la sicurezza quantificabili in 35.300 euro.  Palazzo Madama - Se la Camera ne combina una grossa, può il Senato essere da meno? Ovvio, che no. Per cui, fresco fresco, ecco un bando del 17 agosto «relativo alla procedura ristretta per l'affidamento in  appalto   del servizio di trasmissione in streaming sulla rete internet delle   sedute dell'aula del Senato e  di  altri  eventi  di  interesse  in   modalità diretta, archiviazione delle registrazioni ed  erogazione   delle stesse in modalità differita e relativi servizi accessori». Traduciamo: per mandare sul web, in diretta o in differita, le interessantissime sessioni di Palazzo  Madama si spenderanno 550mila euro, Iva esclusa, per due anni. È poco o è tanto? Beh, chiedete a qualunque adolescente pratico di internet se è uno spreco, magari vi risponderà con una risata.  CSM - La Casta però non è solo Parlamento. A Roma succede di tutto, anche nelle sacre stanze che ospitano  i guardiani della giustizia, ovvero il Csm, Consiglio Superiore della Magistratura, presieduto da Giorgio Napolitano. Il 6 agosto è uscito un bando per un incomprensibile «servizio di global service - fleet management per la gestione e produzione documentale del centro di fotoriproduzione e stampa del Csm». Un lavorone, a sentire certi termini. Ma soprattutto a leggere i costi. La  base d'asta è infatti di 1.350.000 euro più Iva. Hai capito... INAIL - Rimanendo a Roma, diamo un'occhiata alle attività dell'Inail, che conosciamo bene perché compare nelle buste paga di decine di milioni di italiani. Il prestigioso istituto (in pancia ha un bel po' di miliardi fermi non si sa a che scopo) ha appena cambiato presidente. La ministra Elsa Fornero ha fatto il diavolo a quattro per nominare Massimo De Felice. E uno dei suoi primi atti è stato un bando che definire incredibile è poco: qualche settimana fa è apparsa una «gara a procedura aperta  in due lotti, per l'affidamento di servizi di sviluppo software, gestione dei siti web (lotto 1) e di publishing redazionale (lotto 2) dell'Inail». In poche parole rifanno il sito. Ma a che prezzo... «L'importo globale massimo non superabile, pena l'esclusione dalla gara», è di 20.113.000,00 euro per il lotto 1, che avrà una durata di quarantotto mesi dalla data di inizio attività, «di cui gli ultimi 12 mesi ai soli fini della manutenzione correttiva in garanzia». Mentre «l'importo globale massimo non superabile, pena l'esclusione dalla gara, per il lotto 2 è di 4.666.200,00 euro, per  una durata di trentasei mesi. Quest'ultimo appalto è il più discutibile: pagare un soggetto esterno quasi 5 milioni di euro per inserire contenuti sul sito è in contraddizione con la «filosofia del risparmio» del governo, dato che nell'ufficio stampa/comunicazione dell'Inail lavorano decine di persone. Le quali continueranno a produrre sì e no un comunicato a settimana. Punto e fine.  Soprintendenza- Vi ricordate il sito archeologico di Pompei? Più volte sono caduti pezzi di storia. E spesso, per una fatalità, si è data la colpa all'ex ministro Sandro Bondi, per l'incuria e la scarsa sicurezza di un luogo che tutto il mondo invidia all'Italia. Bene, la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei ha deciso di intervenire. Ma non per «bonificare» i resti. No. È stato invece aperto un bando per il «servizio  di  pulizia  delle  aree  archeologiche,   uffici amministrativi e zone tecniche  di  pertinenza  della  soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei».  Valore stimato, Iva esclusa, 3.345.000,00 euro. D'altronde la pulizia è tutto.    

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