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La democrazia del prof Monti:vietato votare sull'euro

Il premier chiude all'idea del ministro Moavero, che aveva proposto un referendum sulla moneta unica

Matteo Legnani
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  Viviamo in un Paese in cui la democrazia rappresentativa è sospesa e quella diretta è  proibita ex cathedra. Intendiamoci: partiti e classe politica hanno fatto di tutto per meritarsi il commissariamento da parte di Mario Monti. Non si comprende invece quali colpe debbano scontare gli elettori per subire museruola e guinzaglio corto. Ce lo spiegherà alla lavagna un professore della Bocconi, un anno di questi. Intanto c'è Monti che usa un Canadair per spegnere la fiammella di speranza che il suo braccio destro, il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi, aveva acceso pochi giorni fa.  Moavero - che non è un pericoloso populista, ma un grand commis ricavato dallo stesso stampo di Monti (erede del fondatore della Bocconi, ex vicesegretario generale della Commissione europea etc etc) - aveva timidamente proposto, anzi flebilmente sospirato, che forse, al limite, interpellare il popolo bue su una cosa che lo riguarda tanto da vicino non sarebbe stato del tutto sbagliato. Un referendum o qualcosa di simile a proposito dell'euro, in fondo, si potrebbe pure fare. Leggi l'articolo integrale di Fausto Carioti su Libero in edicola oggi 21 agosto  

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