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De Rossi e Cucuzza dal Sudan: "Macchè in trappola, siamo missionari"

Barbara De Rossi e Michele Cucuzza

Smentite le voci di ebola: "Siamo in Africa per un format Rai. Tra poveri e telecamere, aiutiamo gli ultimi ma abbiamo avuto paura"

Giulio Bucchi
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di Alessandra Menzani Non sono «intrappolati» in Congo. Non hanno rischiato di essere rimpatriati d'emergenza per evitare l'ebola. Barbara De Rossi e Michele Cucuzza non sono stati in pericolo di vita - come è stato scritto nei giorni scorsi - ma hanno comunque vissuto momenti di paura.   A Libero raccontano cosa sta accadendo veramente a loro e alle popolazioni delle zone più sfortunate del mondo. L'attrice e il giornalista sono da una decina di giorni in Africa in una missione umanitaria che sarà al centro della puntata zero di un nuovo programma Rai dal titolo Mission, idea della Divisione Intrattenimento di Viale Mazzini. «Siamo sempre stati bene», dicono, «non siamo mai stati in Congo ma in un campo profughi del Sud Sudan che si trova a una ventina di chilometri dal confine con il Congo. Lavoriamo come cooperanti per Intersos, organizzazione umanitaria che opera in tutto il mondo, diamo una mano concreta, le capanne, l'acqua, spieghiamo i diritti delle donne...Sono zone dilaniate dalla guerra civile, una situazione più che drammatica». Scatta l'allarme ebola. Sedici vittime, secondo quanto riferito dall'Organizzazione mondiale della sanità. Il focolaio del virus è emerso a inizio luglio nell'ovest dell'Uganda, nel distretto di Kibaale, circa 200 chilometri dalla capitale Kampala e a una cinquantina dalla frontiera con la Repubblica democratica del Congo.  «Succedono due cose, quindi. Viene chiusa la frontiera tra il Congo e il Sud Sudan», raccontano i due protagonisti di Mission, «per evitare l'eventuale passaggio di persone ammalate. Poi, ed è la cosa che probabilmente ha fatto scattare l'equivoco e la diffusione di notizie inesatte, gli amici della cooperazione in accordo con le autorità hanno deciso che non era il caso che continuassimo a dormire al campo. Ci hanno quindi trasferito in una città a mezz'ora d'auto. Andiamo avanti a fare il nostro lavoro di cooperanti dal mattino al pomeriggio. Semplicemente ci atteniamo al protocollo».  La produzione - contrariamente a quanto è stato scritto - non ha mai valutato di rimpatriare i due personaggi in Italia. Le riprese non si sono mai bloccate, così come l'impegno umanitario. Cucuzza e la De Rossi staranno in Africa ancora qualche giorno e il programma, una puntata pilota, «andrà in onda prossimamente». Si tratta di un format che prevede la partecipazione di una coppia di personaggi famosi in territori martoriati da malattie o guere per fare volontariato. Tra difficoltà nel prendere la linea con il telefono, le chiamate di amici e parenti, le notizie confuse, la coppia ha comunque vissuto momenti di agitazione. «Sì, un po' di tensione c'è stata, visto che non facciamo questo mestiere da lungo tempo. Abbiamo avvisato la Farnesina e Medici Senza Frontiere», aggiungono. Barbara De Rossi aveva già tranquillizzato i fan nelle ultime ore: «Non corro pericolo, è  molto più preoccupante la malaria e altri disagi presenti nel campo rifugiati dove lavoro... È un' esperienza bellissima ma durissima».  Al di là delle notizie  che sono rimbalzate su tutti gli organi di stampa, al di là dell'impegno professionale per il nuovo programma  Rai, per Cucuzza e la De Rossi questa di Mission è un'esperienza che conserveranno nel cuore.  Ne parlano a Libero con una voce sinceramente commossa:  «Ti rendi conto di come vivono gli ultimi del mondo. E di come vengono aiutati in maniera splendida da ragazzi che non cercano pubblicità. L'aspetto umano è importante. Ammiriamo queste persone. Speriamo che questa esperienza resti dentro di noi a lungo. Fa capire quanto sia bello rendersi utili. Nelle cose piccole, ma concrete».

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