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Al capo dello Stato: "Ora sa cosa provavo a essere intercettato"

Berlusconi e Napolitano

Andrea Tempestini
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Giorgio Napolitano ha definito quella che lo vede coinvolto una "torbida manovra destabilizzante". Si parla delle presunte intercettazioni tra il Capo dello Stato e Mancino, telefonate di cui il settimanale Panorama ha offerto una minuziosa ricostruzione. E poiché Panorama è di Silvio Berlusconi, l'ex premier a cui è stata rovinata vita e carriera politica a suon di intercettazioni, in molti hanno svolto una semplice equazione: c'è il Cavaliere dietro quello che il Quirinale reputa un "durissimo attacco". Nessuna regia occulta - Berlusconi scaccia indignato le voci, e non può essere smentito. Anche il quotidiano La Stampa, di certo non filo-brelusconiano, spiega con precisione che la regia non è del Cav. Per tre motivi: primo, l'autore dell'articolo che "può essere deinito tutto tranne che un agente del berlusconismo". Secondo, il Cav è stato avvertito dal direttore di Panorama "alle ore 22 di mercoledì, quando ormai il periodico viaggiava verso le edicole". Terzo, Gianni Letta, per l'articolo in questione, era letteralmente "inferocito". Berlusconi, dopo la pubblicazione dell'articolo, ha taciuto. "E che doveva dire?", puntualizzavano i suoi. Lo sfogo - Il Pdl si divide in due: c'è chi difende con vigore il Capo dello Stato e chi (in primis la pasdaran Daniela Santanchè) accusa Napolitano di aver "sospeso la democrazia". Da parte di Berlusconi, nessuna dichiarazione ufficiale. Ma coi suoi l'ex premier ha parlato, si è sfogato: "Mi dispiace per Napolitano, ovviamente io non c'entro niente con quello che scrivono i miei giornali, dal Giornale a Panorama". Poi però la puntualizzazione: "Anche Napolitano si accorgerà che cosa vuol dire stare sulla graticola, essere alla mercè di pm pronti a tutto, essere esposti alla gogna delle intercettazioni. Quando la chiedevo io una legge mi hanno boicottato in tutti i modi, e dal Quirinale non ci hanno aiutati...".

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