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Con la crisi in Medioriente rischiamo la benzina a 2,3 euro

Dalla Libia alla Siria, la regione è in fiamme. Un conflitto nei paesi produttori di petrolio e gas sarebbe un disastro per i Paesi europei

Eliana Giusto
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   di Claudio Antonelli Ancor più che agli Stati Uniti Al Qaeda può costare cara al Vecchio Continente. Tensioni crescenti e puzza di guerra storicamente fanno salire i costi dell'energia. Un conflitto scatenato da Israele o subìto da Gerusalemme con un blocco anche breve dello stretto di Hormuz vedrebbe schizzare in poche ore il prezzo del barile anche  a 150 dollari. Gli esperti di energia si stanno impegnando in un'analisi comparata fra l'attuale corsa dei prezzi dell'energia con quanto avvenuto nel 2008, ovvero la corsa speculativa che aveva fatto balzare il barile sino a quota 147 dollari: come Daniel Dicker descrive nel suo libro, “Oil's Endless Bid”, la curva dei prezzi del petrolio è oggi meno simile a quella del 2008 e quasi sovrapponibile a quella delle settimane di avvicinamento alla guerra del Golfo nel ‘91. Negli ultimi cinque anni il prezzo del petrolio nei future ha segnato un netto sovrapprezzo rispetto a quello odierno. Per l'esperto Usa il mercato sta dicendo di voler scommettere su una breve interruzione, seppur molto grave, dell'offerta. Di fatto, una guerra. Dopo gli scontri  in Libia del 2011 e l'uccisione dell'ambasciatore Usa a Bengasi, sembra non restare che una guerra che coinvolga via Siria il grande nemico dell'Occidente, l'Iran. Ipotizzando un blocco del canale di Hormuz, l'economia mondiale si troverebbe di fronte a un evento senza precedenti in grado di spaccare il mondo in due; da un lato i Paesi consumatori di energia e dall'altro le nazioni produttrici di petrolio e gas. «Prendendo per buone tali premesse e con immensa tristezza per la tragedia cui andremmo incontro», commenta Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia e docente di economia a Bologna, «potremmo  dire che alle prime cannonate, ancora prima della chiusura dello stretto il prezzo del barile balzerebbe di colpo a 150 dollari, portando in pochi giorni la benzina in Italia a 2,2 o anche 2,3 euro al litro».   Leggi l'articolo integrale di Claudio Antonelli su Libero in edicola oggi, venerdì 14 settembre  

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