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Berlusconi showsu Renzi, Grillo e la culonaMa si candida?

Lucia Esposito
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  Parla Silvio Berlusconi, lo fa in una lunga intervista al direttore del Giornale Alessandro Sallusti a bordo della Msc Divina, la nave che sta portando in crociera nel Mediterraneo un gruppo di lettori de Il Giornale. L'ex premier parla del passato, della sua discesa in campo, dell'avviso di garanzia di Napoli che portò alla rottura con l'alleato Umberto Bossi, poi il governo Prodi fino alla vittoria del 2008. Parla dei suoi anni a Palazzo Chigi: "Abbiamo fatto tante cose giusti pur con i limiti che dà a un govero questa Costituzione. Abbiamo fatto circa quaranta riforme: impostato l'Alta velocità e tantissime opere pubbliche. Avevamo dato l'avvio ai lavori per il Ponte sullo stretto ma la sinistra, con Du Pietro ministro, ha cancellato il nostro lavoto di cinque anni in cinque minuti dicendo cioè che non era un'opera prioritaria e lo fecve perché è un'opera targata Berlusconi". Non solo le grandi opere e i cantieri, il Cavaliere elenca le riforme portate a termine: dall'abolizione della leva obbligatoria, al divieto di fumo neui locali pubblici, la riforma dell'Università e della scuola, l'introduzione del carabiniere e del poliziotto di quartiere e la patente a punti che, dice "ha portato nell'anno successivo a 91700 incidenti in meno".  Merkel e Sarkozy Poi la politica estera, i rapporti con Sarkozy inizialmente poi e successivamente incrinatisi: "Ce l'aveva con me dopo la nomina di Draghi alla Bce", spiega Berlusconi a Sallusti. "Io avevo ottenuto il suo voto su Draghi, dopo tutti gli altri colleghi europei perché pretendeva una continuazione del suo presidente francese, ma gli facemmo capire tutti che non era il caso. Lui chiese giustamente che Bini Smaghi si dimettesse per consentire l'elezione di un francese ma Bini Smaghi oppose una resistenza forsennata. Alla fine si dimise perché io potessi mantenere la parola. Ma Sarkozy si rivolgeva a me come se non avessi mantenuto la parola. Una volta ci incontrammo fuori dal consiglio europeo e lui rifiutò di stringermi la mano. Una persona in cui l'arroganza vince sull'intelligenza". Berlusconi parla dei suoi rapporti con la Merkel e con Berlino, spiega da dove nasce la storia del cucù di Trieste alla Merkel: "La Merkel aveva avuto il cucù da Vladimir Putin, che me l'aveva raccontato e io quindi l'ho bissato per la facilità di rapporti che avevo con la Mekel chje, oltre tutto, è una mia compagna di partito".  Alfano, Renzi e Grillo Berlusconi parla di Angelino Alfano "è una persona speciale. Di tutti i politici in campo è il migliore" e anche di Renzi per cui ha parole di elogio: "Ha cominciato un giro d'Italia con degli interventi che sotto la sigla del Pd portano avanti esattamente le nostre iedd. Questo ci fa piacere, perché se accadesse un miracolo e cioè che Renzi vincesse le primarie e lui fosse il leader del Pd, si vierificherebbe in Italia questo miracolo: cioè che il partito comunista italiano che ha tante volte cambiato nome ma non ha mai cambiato nome e concezione diventerebbe un partito socialdemocratico. Quindi tanti auguri a Matteo Renzi". Parla anche di Beppe Grillo: "E' uno straordinario attore comico. Sta facendo esattamente lo stesso mestiere che faceva prima: ha qualcuno che gli scrive il copione e lui recita con un'adesiione totale in tutte le città d'Italia. Io spero che gli italiani che dicono di votare Grillo, che nei sondaggi sono arrivati al 12%, capiscano chi è  Grillo. Un attore comico da applausi. Che vedano come non ci si improvvisa capaci di gestire una città, una Provincia, una Regione, un Paese, guardate cosa succede a Parma" Il futuro Il primo punto nel programma di un suo futuro governo c'è l'abrogazione dell'Imu "perché la casa è il pilastro su cui ogni famiglia ha il diritto di fondare la propria sicurezza sul futuro. E invece voi sapete che la sinistra come primo punto del suo programma ha l'imposta patrimoniale anche sui piccoli appartamenti. Il Cavaliere si sofferma sulla necessità di cambiare la Costituzione e, sul suo futuro, evidenzia come lui non sia mai uscito dal campo: "Il mio futuro dipende dalla legge elettorale: se sarò proporzionale io potrò avere un certo ruolo, se la legge elettorale sarà qualcos'altro ancora, con sistemi che mi paiono molto democratici e produttivi perché danno la possibilità di governare, allora potrò decidere quale dovrà essere il ruolo di Silvio Berlusconi che si sente ancora caircato dalla responsabilità di non consegnare la sua Patria, il suo Paese che ama alla sinistra.   

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