Zlatan Ibrahimovic non basta: Milan, quanti soldi buttati per l'attacco nelle ultime tre stagioni
I fuoriclasse come Zlatan Ibrahimovic sono senza età. Il Milan ha fatto bene a prenderlo, i 3.5 milioni netti fino a giugno sono una spesa sostenibile, ancor di più se si considera l'impatto che il 38enne svedese può ancora avere nel rettangolo di gioco ma anche a livello di marketing e di immagine. Il problema semmai è relativo al fatto che Ibra gioca proprio nel ruolo in cui i rossoneri avrebbero più bisogno di valorizzare gli ultimi acquisti. Krzysztof Piatek, 24 anni, è costato 38 milioni e la sua valutazione è già in forte calo dopo il pessimo inizio di stagione. Poi c'è Rafael Leao, 20 anni e acquistato per 30 milioni: anche lui è in una fase di depressione dopo un buon primo impatto. Per approfondire leggi anche: "Zlatan è quello che serve" Come fatto notare dall'edizione del 29 dicembre de Il Giorno, il Milan dalla coppia Fassone-Mirabelli in poi ha investito tanto negli attaccanti ma con scarsi risultati. Nella stagione 2017-18 sono arrivati “Nikola Kalinic per 25 milioni - scrive Luca Talotta - e relativo stipendio da sei (giocatore ceduto un anno dopo con minusvalenza di 5 milioni) e André Silva, vera meteora da 38 milioni di euro che ancora oggi rimane a libro paga pur non marcando mai il campo per il Diavolo. L'estate successiva si chiuse l'affare Gonzalo Higuain con la Juventus. Un giocatore che avrebbe dovuto spostare gli equilibri, ma che scappò letteralmente via sei mesi dopo. Costi dell'operazione: prestito da 10 milioni e 9 di ingaggio lordo (pagato la metà). Praticamente come acquistare un buon giocatore a titolo definitivo. Tre giocatori costati circa 100 milioni di euro, dei quali nella rosa del Milan non c'è più traccia”. Aggiungendo Piatek e Leao si arriva alla cifra di oltre 170 milioni spesi in due stagioni e mezzo per gli attaccanti: un disastro considerando i risultati scarsi e il bilancio in grave difficoltà. In questo Ibrahimovic non potrà aiutare il Milan.