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Facci: Elena disBoschi

Filippo Facci visto dal nostro Vasinca

Dopo la vittoria del rottamatore, la ragazza-immagine del renzismo si lancia già in proclami e promesse dal sapore grillesco. La sinistra ha il suo sole, manca l'avvenire

Giulio Bucchi
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Poi ci siamo noi, vecchi arnesi a cui piacciono ancora i partiti: e ai quali pare naturale che vi si muovano delle correnti che altrimenti trasformano le segreterie in moderne corti, e ogni silenzio in falso unanimismo. Se Berlusconi avesse permesso le correnti, anziché dire ogni volta «vieni a cena da me», forse avremmo una scissione in meno. Da qui un filo d'inquietudine nel leggere un'intervista alla ragazza-immagine del renzismo, Elena Boschi: «Il primo impegno è fare fuori le correnti, tutte». Auguri, ci riuscì con successo anche Stalin, ma questo è un argomento fuorviante. Non meno conturbante è che nell'intervista - la prima dopo la vittoria - Elena Boschi annunci i primi provvedimenti per rilanciare il Pd e il Paese: tagliare le consulenze, ridurre le spese per cene e hotel, far finalmente lavorare i dipendenti del partito. Tenuto conto che Renzi propose anche la totale abolizione del finanziamento pubblico, siamo al grillismo che prosegue anche dopo la vittoria, alla politica e alla propaganda schiacciate sul presente, al punire o de-castizzare qualcuno nell'illusione di star meglio tutti. E il futuro? È scritto in fondo all'intervista, residualmente: «Portare avanti gli impegni presi sulle riforme e sul futuro dell'Italia». Se avanza tempo. Con calma. Tanto, al governo, non cambia niente: il voto non è in vista e Renzi, da uno scranno più centrale, prosegue la sua permanente campagna elettorale. Il Pd ha il suo sole, manca l'avvenire. di Filippo Facci

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