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Clandestini problema europeo

Frattini: piano per affrontarlo

Albina Perri
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Ognuno accolga un pezzetto del problema. Per fronteggiare i continui flussi di sbarchi di clandestini la Commissione Ue «farà una proposta a tutti gli stati membri di farsi carico della questione non solo economicamente, ma anche di accoglierne delle quote», perché il tema non può riguardare solo i Paesi più vicini alle coste dell'Africa, come l'Italia o Malta. Lo dice il vicepresidente della commissione Ue, Antonio Tajani. L'ultimo caso, la nave Pinar bloccata al largo di Lampedusa, ha riaperto la questione.  E il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha presentato ai colleghi Ue a Lussemburgo, un piano in sette punti per far fronte al problema. Un «quadro comune di riferimento per affrontare l'emergenza immigrazione nel Mediterraneo».  «L'onere - ha sottolineato il ministro, in riferimento ai continui sbarchi di clandestini - non può essere sopportato solo dagli stati membri in prima linea». Ecco i punti del piano: primo- trovare una «definizione di meccanismi vincolanti e condivisi a livello comunitario in materia di ricerca e soccorso dei migranti in mare che evitino divergenti interpretazioni del diritto internazionale»; secondo, individuare «criteri di ripartizione tra stati membri in materia dei migranti intercettati in mare, favorendo altresì il reinsediamento dei beneficiari di protezione internazionale e l'adeguamento delle risorse finanziarie»; terzo, «promuovere la definizione di una rete europea di centri di accoglienza».  quarto, il «rilancio della politica europea di riammissione, offrendo concreti incentivi ai paesi terzi in termini di assistenza tecnica e di migrazione legale». quinto, la «promozione del più ampio coinvolgimento di paesi terzi nelle attività di pattugliamento congiunto svolte da Frontex, in modo che tale agenzia possa esercitare pienamente la sua missione di coordinamento del controllo della frontiera eserna dell'Ue e far fronte a situazioni di crisi»; sesto, il «rilancio della cooperazione con la Libia nel settore dell'immigrazione, attraverso la realizzazione di un sistema di controllo delle frontiere meridionali», dunque con accordi non solo bilaterali ma anche tra Bruxelles e Tripoli. L'Italia, ha detto ancora, è «pronta a finanziarie la metà dei costi», ma «chiede che l'Ue assicuri la copertura della restante parte ed avvii quanto prima le necessarie valutazioni tecniche». settimo, la «centralità dei temi migratori nel contesto del negoziato per la definizione di un accordo quadro Ue-Libia, tenendo presente l'importanza strategica per l'Ue di iniziare un percorso comune di ampio respiro con la Libia anche in tale settore». I clandestini sbarcati in Italia- I clandestini sbarcati quest'anno in Italia sono stati oltre seimila, finora: il doppio dello stesso periodo dell'anno precedente. I tecnici del Viminale non nascondono l'allarme. Basti pensare che il 2008, con i suoi 36.952, sbarcati aveva già segnato un record preoccupante (nel 2007 gli arrivi si erano invece fermati a quota 20.455). I dati aggiornati al 22 aprile parlano chiaro: raddoppiano gli arrivi sulle coste e raddoppia il numero dei minori non accompagnati. I "viaggi della speranza" non rallentano più neppure d'inverno, quando le condizioni atmosferiche rendono ancora più pericolose le traversate. Si sbarca soprattutto a Lampedusa, poche centinaia gli arrivi sulla "nuova" rotta: quella per la Sardegna. I centri per gli immigrati sono pieni. Attualmente tra centri governativi e provvisori sono 8mila i migranti trattenuti.

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