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Uccise suor Laura, fa da testimone alle nozzeDivorziati contro il parroco: noi non possiamo

Il delitto sconvolse l'Italia per la crudeltà delle 19 coltellate date alla sorella e per l'assoluta gratuità del gesto

Lucia Esposito
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Il 6 giugno del 2000 uccise, con alre due ragazzine, suor Laura Mainetti a Chavenna, in provincia di Sondrio. Fu un delitto che sconvolse una comunità tranquilla e l'intera Italia per la crudeltà delle 19 coltellate contro la religiosa e per l'assoluta gratuità del gesto. In questi giorni, Milena è entrata in chiesta per fare da testimone di nozze a sua sorella. La presenza della ragazza, che ha scontato la pena in carcere e ora sta continuando il suo percorso all'interno della comunuità di don Mazzi, ha suscitato moltissime politiche.  La notizia è riportata dal sito del Corriere della Sera che riporta le affermazioni di  alcuni divorziati infuriati con il parroco della chiesa di Mese (Sondrio) don Casimiro Digoncelli, perché loro non possono neanche entrare in chiesa e ricevere l'Eucarestia e c'è anche la rabbia di un uomo che divorziato, non aveva potuto fare da padrino al nipote. Il parroco ha risposto spiegando che il ruolo del testimone di nozze è diverso da quello di padrino: "Quest'ultimo, infatti, comporta un concorso nell'educazione cristiana che i genitori devono impartire al battezzato. Nel caso di Milena, oggi 29enne, va poi ricordato che ha scontato del tutto il suo debito con la giustizia e continua tuttora un percorso di crescita all'interno di una Comunità di don Antonio Mazzi".

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