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Rimini, un Ferragosto d'evasione (fiscale):un bagnino su due non paga le tasse

I dati choc della Guardia di finanza: 309 stabilimenti su 500 nel 2010 hanno dichiarato 0 euro di reddito

Giulio Bucchi
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Un bagnino su due in Romagna evade le tasse, chi più chi meno. Sono i numeri choc resi noti dalla Guardia di Finanza sulle irregolarità fiscali in riviera: nel 2010 309 stabilimenti balneari su circa 500 in provincia di Rimini hanno dichiarato un reddito pari a 0 euro, altri 100 hanno dichiarato non più di 22mila euro. Questi dati, confrontati con gli studi di settore hanno fatto rizzare le orecchie alle Fiamme gialle. Un altro brutto colpo all'immagine del divertimentificio romagnolo, dopo che dati simili erano emersi riguardo agli albergatori. “Eravamo stati messi in guardia, sapevamo che i controlli sarebbero stati molto serrati - ha commento Mauro Vanni, della Cooperativa Operatori di spiaggia Rimini sud -. D'altra parte non poteva che andare così. Mettersi a fare degli accertamenti nei giorni sotto Ferragosto, quando siamo oberati di lavoro, è un po' come sparare sulla croce rossa: era scontato che qualche scontrino non battuto sarebbe saltato fuori. A Rimini è stato schierato un esercito per cercare la ‘pagliuzza' dell'irregolarità: piuttosto, non sarebbe stato più saggio andare a vedere la ‘trave' nell'occhio di chi davvero ha giri di evasione per milioni?”. C'è poi il capitolo scontrini: dai controlli di Ferragosto, su 274 esercenti visitati dalla Finanza sono state contestate 161 violazioni. Su 36 stabilimenti controllati, a 15 è stata contestata l'emissione irregolare di documenti fiscali.

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