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Benedetto XVI, l'appello: Basta guerre in nome di Dio

Benedetto XVI

Il pensiero di Benedetto XVI per i profughi: "Chi rifiuta loro e gli immigrati respinge anche Dio". Poi invoca lo stop ai conflitti in Medio Oriente

Andrea Tempestini
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Nella preghiera di Natale, il Papa rivolge un appello contro le guerre di religione. Poi una preghiera per i profughi. Tra gli altri, questi i temi più significativi sollevati da Benedetti XVI nel corso dell'omelia della notte di Natale, nella basilica di San Pietro, a Roma. No alle violenze - "Le spade siano forgiate in falci, al posto degli armamenti per la guerra subentrino aiuti per i sofferenti. Illumina le persone che credono di dover esercitare violenza nel tuo nome, affinché imparino a capire l'assurdità della violenza", ha detto Joseph Ratzinger. Il Papa dice "no" alle violenze in nome di Dio e anche a chi nega l'esistenza di Dio. "Dove non si dà gloria a Dio, dove viene dimenticato o addirittura negato, non c'è neppure pace - ha proseguito il Papa -. Se un qualche uso indebito della religione nella storia è incontestabile, non è tuttavia vero che il no a Dio ristabilirebbe la pace". Appello per i profughi - Nei pensieri del Papa fa capolino il Medio Oriente, terra travolta da recenti conflitti. "Preghiamo - ha proseguito Ratzinger - affinché israeliani e palestinesi possano sviluppare la loro vita nella pace dell'unico Dio e nella libertà. Preghiamo anche per i Paesi circostanti, per il Libano, per la Siria, per l'Iraq e cosìvia: affinché lì si affermi la pace". Infine l'appello per tutti i profughi. "Quando vengono respinti i profughi oppure gli immigrati, non è forse proprio Dio stesso ad essere respinto da noi?". Questa la domanda posta da Benedetto XVI ai fedeli raccolti nell'ascolto della sua omelia natalizia.  

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