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Evasione fiscale, Monti peggio di Berlusconi: un miliardo recuperato in meno rispetto al 2011

Dai blitz nei negozi alla caccia ai mega-yacht: Agenzia delle Entrate in rosso rispetto al 2011. E il Pil è crollato...

Giulio Bucchi
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di Claudio Antonelli Domani sarà un anno esatto dal lancio della nuova campagna anti-evasore. Sarà il primo anniversario del blitz dell'Agenzia delle Entrate a Cortina. Fu criticato per l'impatto sul turismo. Fu elogiato da chi vorrebbe una polizia fiscale sul modello zarista. Fu messo in dubbio da chi ritiene che il miglior modo di recuperare gettito sia limitare le scappatoie delle  grandi corporazioni e delle banche. Adesso, dopo un anno,   si può ragionare a bocce ferme. E si scopre che il 2012, l'anno montiano della tolleranza zero, si chiuderà con un recupero di denaro evaso in linea con il 2011.  Lo scorso anno lo Stato ha incassato circa 12,7 miliardi. Al primo dicembre di quest'anno è arrivato a 11 e Salvatore Lampone, direttore centrale dell'Accertamento, in un colloquio con «Il Messaggero» ha fatto presente che «c'è stata una lieve flessione degli incassi da ruoli, che passano per Equitalia, per le note vicende e per via della maggiore rateizzazione. In generale l'anno», conferma Lampone, «si chiuderà in linea con il precedente». O forse poco meno. Nessun cenno al fatto che, visto le premesse, l'anno doveva chiudersi almeno con un +30% di recuperi. Invece nulla. Anzi, si fa cenno a un inasprimento dei controlli anche grazie al nuovo redditometro, che sarà bilanciato da una semplificazione burocratica in termini di procedure (35 in meno su un totale di oltre 100).   Dunque, numeri alla mano, sembra che tocchi dare ragione a chi da subito ha criticato i blitz (e i metodi assimilabili) per la loro capacità repressiva dei consumi. Basti pensare al pasticcio estivo combinato del governo tecnico. Tassa sul lusso: inizialmente ipotizzati 390 milioni di gettito ne sono stati incassati 92.  Dal riscontro sui modelli di versamento F24 e sui bonifici effettuati emerge che dalle imbarcazioni  - dovevano arrivare secondo i tecnici ben 155 milioni - sono arrivati 23 milioni di euro. Un risultato pari a un misero 15% dei più lauti incassi ipotizzati dalla Ragioneria generale dello Stato.  I dati delle Entrate mostrano come i diportisti dei maxi yacht abbiano preso il largo dall'imposta o quantomeno siano riusciti ad aggirarla virando verso lidi esotici o nella maggior parte dei casi posizionandosi in Croazia, Grecia, Slovenia e nella più accogliente Francia. Dagli aeromobili sono arrivati meno di 2 milioni contro gli 85 stimati. Alla fine però si è fatto un danno al Pil di circa 2 miliardi, compreso i ritorni negativi sul turismo. Di tutto ciò chi renderà conto? Probabilmente nessuno. Purtroppo non è l'unico errore su cui bisognerebbe fare mea culpa. Sappiamo già che la Tobin tax sarà un altro flop.  Con la fuga di chi può da Piazza Affari, gli analisti prevedono che del miliardo abbondante di gettito stimato la Tobin tax non produrrà più di 200 milioni di euro. Ma in compenso desertificherà la Borsa. Esattamente come è successo in Svezia. Tra le scelte depressive di Monti abbiamo omesso l'innalzamento dell'Iva fin troppo palese per dover essere dimostrato.  Certo i sostenitori di tali misure insistono col dire che sono necessarie proprio perché non si riesce a superare il fardello dell'evasione. Ma a noi i dubbi aumentano invece di diminuire quando osserviamo l'ultimo balzello inserito dal governo Monti: la patrimonialina sui depositi e conti correnti.  Premesso che per l'economia è molto meglio un prelievo sui patrimoni che un innalzamento dell'Iva, ma perché quella applicata da noi invece che essere progressiva favorisce i più ricchi? Col limite dei 1200 euro, chi ha dieci milioni paga tanto quanto un cittadino che ha 1,2 milioni e chi ne ha 500 mila in proporzione paga molto di più. Infine, con i 34 euro fissi sul conto corrente, conviene avere 10mila euro o 400 mila? Risposta ovvia. Ricapitolando: con il tam tam mediatico si è recuperato gli stessi 12 miliardi del 2011, ma si è fatto crollare di 1 punto il Pil e là dove si poteva fare gettito ci si è fermati preferendo bloccare i consumi, una domanda sorge spontanea: Cambiare strategia?

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