"Il Giornale" attacca Angelino Alfano: "Quel bacio al boss..."
Il Giornale mette nel mirino Angelino Alfano. Il quotidiano di via Negri pubblica una foto ripresa da L'Ora della Calabria (il quotidiano che ha costretto alle dimissioni l'ex sottosegretario alfaniano Antonio Gentile) che ritrae il giovane Angelino, nel 1996, ad un banchetto di nozze un po' imbarazzante. Il titolo che compare sul quotidiano calabro è chiaro: "Ora dice no ai voti mafiosi. Ma baciò il boss Croce Napoli". Lo scatto risale appunto ai primi anni novanta. Correva l'anno 1996 e Angelino, giovane e promettente consigliere regionale, viene pizzicato alle nozze di Gabriella, figlia del boss di Palma di Montechiaro, Croce Napoli, che festeggia a Villa Athena, spettacolare albergo della Valle dei Templi. L'episodio - Il boss agrigentino deceduto nel 2001 è finito in manette per associazione mafiosa, concorso in sequestro di persona, omicidio. Alfano più volte ha parlato di quell'episodio: "Ricordo di esserci stato ma su invito dello sposo, non della sposa. Non conoscevo la sposa, men che meno suo padre che, ovviamente, mi fu presentato lì dallo sposo e che solo adesso apprendo essere tale Croce Napoli". Nel suo libro La mafia uccide d'estate, Angelino ritorna su quelle nozze che definisce "La mia piccola croce". Racconta quell'inconsapevole passo falso: "Ricevevo numerosi inviti a eventi: matrimoni, battesimi, prime comunioni, cresime". Dito nella piaga - "Mia madre mi disse 'visto che stai andando al matrimonio di Germano, passa anche da villa Athena e consegna il regalo a un tale Francesco Provenzani che si sposa proprio stasera'. Lo feci. Consegnai il regalo, feci gli auguri agli sposi e me ne andai". Di tale Francesco Provenzani, Alfano dice che gli sembrava un bravo ragazzo e penso che lo sia stato e lo sia ancora. "Ma non l'ho più visto. Ha sposato la donna che amava e dovuto subire l'effetto collaterale del suocero sbagliato". Insomma Alfano ha chiarito tutto. Ma qualcuno a L'ora della Calabria e a Il Giornale ha voluto mettere il dito nella piaga. Ancora una volta...