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Giustizia, bocciato il ddl sulla responsabilità civile dei magistrati

Ignazio Stagno
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Chi sbaglia non paga. E' stato bocciato il disegno di legge sulla responsabilità civile dei magistrati, voluto fortemente dal centrodestra. I senatori del Pd, i parlamentari grillini e gli ex 5 Stelle hanno approvato, in commissione Giustizia del Senato, l'emendamento del M5S che cancella l'art.1, cioè il cuore del testo. Forza Italia parla di "toghe rosse" in azione. Protesta anche Ncd. Fronte M5s-Pd - A dare notizia del no alla "responsabilità diretta dei magistrati" è stato Enrico Cappelletti, capogruppo del M5S in Commissione giustizia del Senato, in una nota in cui rivendica il "grande risultato" per il gruppo. "A favore dell'emendamento soppressivo - si legge - hanno votato M5S, Pd e Sel. Contro Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Scelta Civica e Lega Nord. Abolendo l'articolo 1", ha spiegato Cappelletti, "sono state soppresse le norme che minavano l'indipendenza della magistratura nel nostro paese. In tutti gli ordinamenti dei paesi occidentali in caso di errore giudiziario non esiste infatti la previsione di responsabilità civile diretta dei magistrati: è infatti lo Stato che paga e poi si può rivalere a sua volta sul magistrato. Il disegno di legge rappresentava l'ennesimo tentativo berlusconiano di limitare l'indipendenza e l'autonomia della magistratura nel nostro paese". Forza Italia dichiara guerra - Lo stop in Commissione ha fatto infuriare Forza Italia che ha subito protestato per la decisione di Pd e M5s: "Con un colpo di mano in Commissione Giustizia", ha dichiarato il senatore forzista Lucio Malan, "i senatori Pd e M5s hanno affossato il ddl Buemi-Nencini-Longo. Per i seguaci di Renzi e Grillo, dunque, i magistrati devono continuare ad essere gli unici cittadini che non subiscono alcuna conseguenza per i danni provocati dai loro errori, anche se clamorosi". Protesta anche Altero Matteoli: "Renzi ha mostrato tutti i suoi limiti, incapace di opporsi agli storici diktat che il Pd, ex Pci-Pds-Ds, subisce da certi influenti settori della magistratura". "In Commissione Giustizia c'è ormai una nuova maggioranza trasversale", ha aggiunto un altro senatore di Forza Italia, Franco Cardiello, "si tratta di un fatto politico che non potrà non avere conseguenze. Da oggi cambieremo atteggiamento". La mossa del Pd la dice tutta sulla coerenza di Renzi che solo qualche mese fa aveva espresso la "necessità di una riforma radicale della giustizia". Di certo l'inizio è pessimo. 

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