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Gli agenti che uccisero Aldrovandi devono risarcire lo Stato. Sequestrati immobili e un quinto dello stipendio

Nicoletta Orlandi Posti
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Sequestro conservativo di un quinto dello stipendio e di beni mobili e immobili a carico dei quattro agenti di polizia condannati per la morte di Federico Aldrovandi, a copertura di un danno erariale subito dal ministero dell'Interno pari, complessivamente, a 1 milione e 870mila euro: è quanto ha disposto la Corte dei conti dell'Emilia Romagna accogliendo la richiesta della Procura regionale contabile. Dopo le verifiche istruttorie la Procura della Corte dei conti dell'Emilia Romagna aveva parlato della sussistenza di una grave fattispecie di danno erariale subita dal ministero dell'Interno, che nel 2010 aveva stipulato un atto negoziale di transazione in favore dei familiari del 18enne, ucciso nel settembre 2005 in un parco pubblico a Ferrara nel corso di un controllo di polizia. Ciascuno dei quattro agenti condannati in via definitiva per 'l'eccesso colposo nell'omicidio colposo' di Federico Aldrovandi, secondo quanto stabilito dai magistrati contabili, dovrà risarcire una danno di 467mila euro. Nei prossimi giorni è prevista l'udienza per discutere la convalida dell'atto di sequestro conservativo. «Mi sembra una cosa naturale che non siano i cittadini a pagare per un omicidio senza ragione commesso, come è emerso dagli atti processuali, da persone che stavano lavorando ma che hanno depistato e omesso», ha commentato con l'Adnkronos il padre di Federico, Lino Aldrovandi.

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