Scambio di embrioni a Roma, parla il papà: "Ci dispiace per l'altra coppia, ma i gemelli cresceranno con noi"
Sono profondamente dispiaciuti per l'altra coppia di genitori, i genitori biologici dei loro figli, ma non intendono fare nessun passo indietro: "I gemelli cresceranno con noi e quando sarà il momento sapranno la verità". A un mese dalla nascita dei bambini protagonisti dello scandaloso scambio di embrioni all'ospedale Pertini di Roma parla il padre. "Hanno diritto all'innocenza e alla serenità come tutti gli altri bambini", dice a Grazia Londo della Stampa. "Certo siamo consapevoli che arriverà il giorno in cui dovremmo raccontare loro che cosa è successo e lo faremo. Ma oggi la nostra unica priorità è che possano crescere pacificamente". E lontano dalla curiosità della gente. Non a caso la coppia non ha ancora fatto rientro a Roma e preferisce rimanere a L'Aquila dove i bambini sono nati in anticipo rispetto alla data prevista per il parto. Capita nelle gravidanze gemellari e la circostanza ha permesso al padre di registrarli alla anagrafe con il suo cognome vanificando i vari ricorsi dei genitori genetici che chiedevano di affidare temporaneamente i gemelli a un istituto o a una casa famiglia. "Vogliamo evitare al massimo i conflitto", dice il papà dei neonati a La Stampa, "ma sinceramente io e mia moglie rimanemmo sbalorditi alla notizia. Comprendiamo la sofferenza di quella coppia, ma sinceramente il bene dei gemelli viene prima di tutto. E il loro bene non consiste certo nell'essere trasferiti in una struttura socio-sanitaria".