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Jihad, Matteo Renzi: "Facciamo parte di una coalizione in guerra contro il Califfato"

Matteo Legnani
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"Parte della coalizione internazionale contro lo stato islamico". Con queste parole, il premier Matteo Renzi ha annunciato oggi da Newport in Galles, dove è in corso il vertice della Nato sull'Ucraina e sull'Isis, la partecipazione dell'Italia a una "core coalition" chiesta dal segretario di Stato americano Kerry. Una forza che non invierà in Iraq truppe di terra. "Il primo nostro interesse - ha aggiunto il premier con una retorica terzomondista degna del miglior Vendola - deve andare non a questioni geostrategiche ma alle bambine ridotte a schiave a Mosul e ai bambini fucilati. Non tutti avevano immaginato che si sarebbe prodotto un califfato all'interno di Siria e Iraq e per questo la Nato deve essere capace di rafforzare la sua intelligence, ed essere rapida anche nel pensiero oltre che nell'azione". Parole, per ora. Quanto ai fatti, restano le sanzioni che oggi il vertice ha ribadito nei confronti della Russia di Putin, proprio in un momento di grave crisi in Mediorente che dovrebbe condurre alla maggior collaborazione possibile con Mosca. E proprio in un momento in cui Russia e Ucraina hanno siglato un armistizio che segna l'inizio di una nuova fase dei rapporti diplomatici (oltre che militari) tra i due Paesi.

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