Eterologa, la Lombardia sceglie la via più restrittiva: a pagamento e solo per le coppie sane e sterili
Eterologa a pagamento in Lombardia e solo per le coppie sterili o infertili, con costi che si aggireranno fra i 600 e i 3 mila euro a seconda del livello della prestazione. Porte sbarrate invece ai portatori di malattie genetiche. La giunta del governatore Roberto Maroni, ha sposato la linea più restrittiva. «Una scelta politica», precisa il vice presidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia Mario Mantovani, «che stabilisce una prima applicazione in via transitoria degli indirizzi operativi e delle indicazioni cliniche contenute nel documento concordato dalle Regioni, nelle more di un auspicato provvedimento nazionale che inserisca nei Lea queste procedure e in attesa che venga fatta una quantificazione omogenea tra le Regioni». Le tariffe di riferimento, spiega l'assessore durante la conferenza stampa dopo Giunta, verranno individuate con un successivo atto. La scelta è dunque quella di mettere l'eterologa interamente a carico delle coppie e di non prevedere un ticket, come la Toscana (500 euro). E men che meno la gratuità come offerto dall'Emilia Romagna. La Regione ha tentato di mettere uno stop anche alla doppia eterologa (donazione di entrambi i gameti, femminile e maschile), ma essendo consentita da quanto stabilito con la sentenza della Consulta, non è stato possibile e si procederà con un correttivo prima della pubblicazione del provvedimento, passaggio che lo renderà a tutti gli effetti operativo. Ricorsi - Secondo diverse interpretazioni la delibera lombarda potrebbe aprire la strada a ricorsi. I punti delicati sono infatti tre. Innanzitutto la Regione non pagherà per le coppie che decideranno di fare i trattamenti in un'altra regione dove vigono regole meno restrittive. Non solo: in Lombardia ci saranno differenze fra chi accede all'omologa, per la quale oggi è previsto un ticket, e chi si sottopone all'eterologa con costi interamente a suo carico. Il tutto a fronte di una pronuncia della Consulta che si esprime proprio sulla discriminazione economica creata fra le coppie. L'altro nodo riguarda l'accesso sbarrato agli aspiranti genitori portatori di malattie genetiche che intendono ricorrere a un donatore esterno per evitarne la trasmissione, dal momento che una sentenza europea si è espressa condannando questa limitazione. Un altro fenomeno che potrebbe scattare è quello di una fuga dei pazienti verso altre regioni (che magari prevedono l'accesso per i portatori di malattie genetiche) o all'estero. Donatori - Tutti i centri oggi autorizzati alle tecniche di Pma (procreazione medicalmente assistita) di primo, secondo e terzo livello - una sessantina fra pubblici, privati e privati convenzionati - e iscritti nell'apposito registro dell'Iss potranno partire, ma la Regione ha decretato il blocco di nuove autorizzazioni. I centri autorizzati, ha spiegato Mantovani, «potranno procedere all'approvvigionamento di gameti dall'estero ma non comprarli, perchè il commercio di gameti è vietato». Il registro regionale dei donatori, ha comunicato Mantovani, sarà «affidato alla Fondazione Irccs Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico». Infine, è stato chiarito che alle regole stabilite dalla Regione dovranno sottostare tutte le strutture sanitarie, anche quelle private.