Multe, le previsioni dei Comuni: città per città, quanti soldi vi prenderanno
Due miliardi di euro all'anno: è la cifra complessivamente incassata dagli enti locali grazie alle multe. Una "tassa invisibile" sfruttata dalle amministrazioni per aggiustare i propri bilanci, dopo i continui tagli decisi dagli ultimi governi, fino all'attuale legge di stabilità: complessivamente, 41 miliardi di tagli, a partire dal 2009. Cifre imponenti, già spulciate dal Sole 24 Ore in un'inchiesta ripresa dall'edizione odierna del Fatto Quotidiano, che dimostrano quanto le contravvenzioni comminate agli automobilisti servano anche a far quadrare i bilanci statali. Le cifre - Nel 2013 Milano ha incassato, dalle multe, ben 132 milioni: una media di 170,5 euro per ogni patentato. E' la città leader negli introiti, seguita da Firenze con 34 milioni (145,5 di media), Bologna (35 milioni ma 143,7 di media). Roma è al quattordicesimo posto in classifica, per la media dell'introito per ogni patentato (88,5 euro), ma è leader per l'incasso complessivo: ben 154 milioni di euro. Rispetto a queste città, sono molto ridotte le entrate nelle casse comunali di Napoli o Palermo, per esempio: nel capoluogo campano l'introito totale è di 30 milioni di euro, mentre in quello siciliano è di 21 milioni. Le previsioni nei bilanci - Secondo un'indagine dell'agenzia Adnkronos. inoltre, le amministrazioni comunali intendono incassare ancora di più, dalle contravvenzioni stradali: a Milano, per esempio, il comune prevede di incassare il 10% in più, mentre a Bologna il 25%, per una media nazionale di aumento del 15%: di fatto, si tratta di una tassazione indiretta per gli automobilisti, anche se, secondo i dati, il 50% delle multe emesse non viene pagato. Così, ad esempio, il comune di Firenze nel 2013 ha trattenuto nei bilanci, prima di ripulirli, una robusta mole di "sospesi". Dove finiscono questi soldi? - L'articolo 208 del Codice della Strada, prescrive che la metà di quanto raccolto dalle multe vada investito in sicurezza stradale. Michele Dell'Orco, deputato del Movimento Cinque Stelle, ha spiegato al Fatto di non sapere se questa norma venga effettivamente rispettata: i ministeri dei Trasporti e dell'Interno dovrebbero relazionare ogni anno sulla destinazione di questi introiti, ma questi documenti non sono mai stati presentati. Lo stesso Dell'Orco ha presentato un emendamento alla nuova legge sul Codice della Strada, per fare in modo che i dati sulle sanzioni e sul loro impiego siano online e consultabili dai cittadini. Numeri drammatici - In realtà, andando a consultare i documenti della Ragioneria centrale dello Stato, è possibile notare come per "Promuovere attività di prevenzione dai rischi di mobilità stradale al fine di migliorare la sicurezza stradale" siano previsti per il 2014 e per il 2015 circa 36 milioni di euro, mentre per il 2016 sono solo 24 milioni di euro. Una cifra molto bassa, e senza interventi suppletivi da parte degli enti locali: dall'altra parte ci sono i dati drammatici, secondo cui in Italia nel 2013 ci sono stati 182.700 incidenti stradali con lesioni a persone (con 3.400 morti). Il tasso di mortalità per incidenti, in Italia, è maggiore rispetto alla media europea (57 contro 52): una situazione che potrebbe essere migliorata anche dai proventi delle multe, che, come si è visto, raggiungono cifre notevoli.