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Greta Ramelli scrive di Afghanistan: "Terra di dolore e disperazione, sono un po' il suo fascino"

Giulio Bucchi
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Dalla Siria all'Afghanistan. La giovane varesina Greta Ramelli, la cooperante italiana rapita in Siria dagli estremisti islamici insieme all'amica Vanessa Marzullo e liberata dopo oltre sei mesi non senza polemiche sul presunto riscatto pagato, ha scritto la prefazione al libro La rivoluzione della verità, del giornalista varesino Silvestro Pascarella. Nelle poche righe, Greta parla con passione dell'Afghanistan, terra martoriata da decenni di guerre e in molte aree sotto il controllo di Al Qaeda: "Si tratta di un passo, basta solcare un confine - scrive la Ramelli -. Verso una nuova terra che del suo dolore un po' fa il suo fascino e un po' la sua disperazione e della sua forza fa il tuo traguardo". 

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